atto finale?

Il Comune taglia il contributo per le spese di demolizione di San Siro

La quota di spesa scende da 36 a 22 milioni. Pressioni dem decisive, resta l’incognita del voto in Consiglio

Il Comune taglia il contributo per le spese di demolizione di San Siro

Domani sarà la giornata cruciale per capire il futuro dell’area di San Siro, si saprà se la cessione a Milan e Inter dello stadio Meazza potrà andare in porto. Intanto, la notizia di oggi è che il Comune di Milano non parteciperà più alle spese di demolizione del vecchio Meazza.

San Siro, il Comune riduce il contributo: niente fondi per la demolizione del Meazza

MILANO – Il Comune di Milano non parteciperà più alle spese di demolizione e rifunzionalizzazione del vecchio Meazza. La decisione, messa nero su bianco nella delibera in arrivo in Giunta, porta la firma della vicesindaca con delega alla Rigenerazione urbana, Anna Scavuzzo. Palazzo Marino riduce così la propria compartecipazione complessiva a 22 milioni di euro, rispetto ai 36 previsti inizialmente.

Inter e Milan attendono il voto in giunta

La scelta è stata comunicata ieri alle società Milan e Inter, che però attenderanno il passaggio in Consiglio comunale prima di esprimere la loro posizione. Sul tavolo restano infatti diversi nodi, dalle garanzie economiche agli eventuali correttivi che potrebbero arrivare in aula.

La richiesta del Pd di abbassare la cifra per il Comune

Il taglio segue le richieste avanzate dal Partito democratico, che da giorni sollecitava un ridimensionamento del contributo pubblico. L’importo originario si componeva di 12 milioni per lo spostamento e rifacimento del tunnel Patroclo, 14 milioni per la parziale demolizione e riuso dello stadio e 9,6 milioni per le bonifiche dei terreni destinati a verde pubblico.

La cifra finale non è stata dimezzata, come auspicato dai dem, perché due voci – il tunnel e la bonifica – restano in capo al Comune: nel primo caso per garantire l’allontanamento del nuovo impianto dalle abitazioni di via Tesio, nel secondo perché le aree rinaturalizzate torneranno di proprietà pubblica.

Un “patto per Milano”: la proposta di Forza Italia

La domanda ora è se questa riduzione basterà a garantire l’approvazione in Consiglio. Forza Italia, con Letizia Moratti e Gabriele Albertini, ha lanciato la proposta di un “patto per Milano” che includa sia il dossier San Siro sia il pacchetto di misure del cosiddetto “Salva-Milano”. Gli azzurri chiedono più trasparenza su costi e ricavi, valorizzazione storica del Meazza, minori oneri a carico del Comune e nuove compensazioni urbane. In cambio, aprono alla possibilità di sostenere un progetto da 1,2 miliardi di euro per la costruzione del nuovo stadio.

«Milano oggi è ferma – ha dichiarato Moratti –: ci sono 4.500 famiglie senza casa, 150 cantieri bloccati, investimenti tra 12 e 38 miliardi congelati. Lo stallo su San Siro non è solo sportivo, ma anche sociale ed economico. Con il nostro patto vogliamo dare un contributo a sbloccare la città. Spetta al centrosinistra decidere se cogliere questa occasione».

Sala: “Trovato accordo con squadre, domani delibera in giunta”

In ogni caso domani sarà la giornata cruciale per capire il futuro dell’area di San Siro, si saprà se la cessione a Milan e Inter dello stadio Meazza potrà andare in porto. Lo ha confermato stamattina il sindaco Giuseppe Sala in diretta a ‘Non Stop News’ su Rtl 102.5: “Se tutto va bene, e incrocio tutte le dita che ho, domani dovremmo andare in Giunta con la delibera perché di fatto con le squadre siamo arrivati a un accordo quindi la Giunta risolverà il suo compito.

In un Comune, il sindaco è la Giunta su alcune materie agiscono in autonomia e su altre, per esempio la cessione di beni patrimoniali importanti come lo stadio, bisogna passare dal Consiglio: noi passeremo in Giunta e poi porteremo in Consiglio la questione. In Consiglio ci sono le commissioni e le discussioni e poi però bisognerà uscire con un sì o con no. Voglio avere la coscienza a posto, aver fatto quello che i cittadini mi chiamano a fare e cioè di fronte un problema averlo affrontato: quindi io lo porterò in Consiglio e suggerirò l’approvazione, voterò certamente a favore e poi dipenderà dal Consiglio”.

Sui tempi il sindaco ha poi aggiunto che la questione dovrebbe risolversi “entro fine mese”. Sala ha poi ricordato che il futuro nuovo stadio “deve essere pronto entro il 2031 perché, tra l’altro, la Uefa ci sta dicendo che non considereranno Milano tra le sedi degli Europei di Calcio del 2032 se rimanesse San Siro”.