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Il blocco dei motocicli a Milano: la risposta della Lega

Samuele Piscina e Silvia Sardone denunciano il fallimento delle politiche milanesi e chiedono un rinvio dei divieti per evitare danni alla mobilità e all'ambiente

Il blocco dei motocicli a Milano: la risposta della Lega
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La Lega chiede il rinvio delle restrizioni e presenta un Ordine del Giorno in Consiglio comunale per proteggere la mobilità dei milanesi.

Divieti antimotocicli: la Lega sfida la Giunta Sala

“Nonostante il fallimento delle politiche milanesi sulla mobilità, la sinistra non intende invertire la rotta ed è ormai imminente il blocco dei motocicli che causerà maggiore traffico e inquinamento. La Lega, che è stata la prima a stanare la Giunta su questa follia, ancora una volta é al fianco dei motociclisti. Per questo abbiamo presentato oggi un Ordine del Giorno in Consiglio comunale per chiedere il rinvio ai divieti previsti per ottobre".

Lo dichiarano Samuele Piscina, segretario della Lega Milano e consigliere comunale e Silvia Sardone, eurodeputata leghista e consigliera comunale.

La proposta di posticipare la misura al 2028

"Dopo il contentino del sindaco Sala con il rinvio di un solo anno dei divieti, a ottobre scatteranno i provvedimenti restrittivi che la sinistra milanese vuole adottare per demonizzare i motoveicoli, causando così maggiori criticità per la mobilità e l'ambiente in città. L'Ordine del giorno che abbiamo presentato chiede al sindaco di pensare a tutti i milanesi, posticipando al 2028 il divieto di accesso e di circolazione all’interno di Area B e C per i motoveicoli e per i ciclomotori a due tempi Euro 2 e 3, a gasolio Euro 2 e 3 e a benzina a quattro tempi Euro 0, 1 e 2. I motoveicoli sono l'unico mezzo motorizzato che permette di diminuire il traffico e l'inquinamento per le strade. Vietarne la circolazione porterebbe l'utente stradale unicamente all'utilizzo dell'auto con gravi contraccolpi sulla mobilità cittadina. Solo la sinistra non riesce a capirlo e i dati disastrosi della politica cittadina sulla mobilità ne sono la dimostrazione. Siamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio a Palazzo Marino, incapaci di fare una vera politica ambientale. La Giunta torni sui suoi passi perché a pagarne le conseguenze sono sempre i milanesi che sono costretti a respirare la pessima aria cittadina", concludono gli esponenti leghisti.

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