solidarietà

I sanitari del Niguarda in azione in Sierra Leone dopo un devastante incendio che ha ucciso 150 persone

Solo nei primi 7 giorni della missione a Goderich gli operatori del Niguarda hanno trattato 12 pazienti, 2 bambini e 10 adulti con ustioni dal 15% al 50% della superficie corporea.

I sanitari del Niguarda in azione in Sierra Leone dopo un devastante incendio che ha ucciso 150 persone
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A un appello di aiuto arrivato direttamente dalla Sierra Leone dopo un devastante incendio in cui hanno perso la vita 150 persone e altrettante sono rimaste ferite, i sanitari dell'ospedale Niguarda di Milano hanno risposto inviando una task force specializzata, che nel giro di una settimana è già riuscita a dare un grosso aiuto. A raccontare la storia è lo stesso Niguarda sui suoi canali social.

Una bella storia di solidarietà dal Niguarda

A inizio novembre si è verificato un incendio devastante, provocato dallo scontro tra un'autocisterna piena di carburante e un camion nella zona industriale di Freetown, capitale della Sierra Leone. Un incidente impressionante che ha provocato la morte di 150 persone e il ferimento di altre 150.
In poco tempo c’è stato bisogno di trovare personale specializzato per curare e sostenere un così alto afflusso di feriti.

La risposta dei professionisti milanesi

All’appello della Protezione Civile Nazionale e di AREU hanno risposto immediatamente anche i professionisti di Niguarda. Così sono partiti prima Armando De Angelis, chirurgo plastico del Centro Ustioni e Valeria Terzi, medico anestesista e rianimatore. Dopo 10 giorni, a dargli il cambio sono arrivate Gaia Lasagna, chirurgo plastico del Centro Ustioni e Irene Jeannin, infermiera di terapia intensiva.
La destinazione è l’ospedale di Emergency a Goderich, l’ospedale più moderno e avanzato della Sierra Leone, con circa un centinaio di posti letto, riferimento nazionale per i traumi. Purtroppo, però, manca la specializzazione per la cura dei gravi ustionati. Per questo la missione ha radunato professionisti del settore proveniente da diversi centri italiani per iniziare a trattare le vittime dell’incidente e per formare il personale dell’ospedale nell’assistenza a questo tipo di pazienti.

Già 12 pazienti operati in soli 7 giorni

Solo nei primi 7 giorni della missione a Goderich gli operatori del Niguarda hanno trattato 12 pazienti, 2 bambini e 10 adulti con ustioni dal 15% al 50% della superficie corporea.
E dal team del Niguarda  in Sierra Leone arriva questo messaggio:

"La stessa pelle che brucia, gli stessi bisogni sotto lo stesso cielo, eppure con mezzi così diversi… a Freetown resta ancora tanto da fare. Tutti noi, professionisti di Niguarda con i colleghi italiani, la protezione civile e l’inestimabile Emergency, abbiamo fatto e facciamo del nostro meglio. Il futuro arriverà, come dicono qui, “piano piano”.

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