Gestione Parco Sud a Regione: avviate le petizione, quasi 3mila firme raccolte
Dopo il consigliere di Città metropolitana Simone Negri, il primo a esprimere contrarietà per il progetto, anche Nicola Di Marco, capogruppo M5S Lombardia, dice no al passaggio.
Anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, dice no al passaggio di gestione: "Regione più che a questo patrimonio, sembra interessata solo alle poltrone da occupare nell’Ente e alla gestione del potere".
Un'altra voce di dissenso sulla gestione a Regione
MILANO – Aumenta il dissenso sul passaggio della gestione del Parco Agricolo Sud Milano da Città metropolitana a Regione Lombardia. Lo riporta Giornale dei Navigli.
Anche il consigliere 5 Stelle Di Marco dice no al passaggio
Dopo il sindaco di Cesano e consigliere di Città metropolitana Simone Negri, il primo a esprimere contrarietà per il progetto, anche Nicola Di Marco, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, dice no al passaggio. “Il M5S Lombardia, a seguito della presentazione del progetto di Legge n.218, di iniziativa dei capigruppo di maggioranza, annuncia una raccolta firme per esprimere la contrarietà alla Legge e raccogliere le manifestazioni di dissenso già espresse dai territori in questi giorni – dichiara Nicola Di Marco, capogruppo del M5S Lombardia –.
"Stop a scippo del centrodestra"
Se passasse questa Legge si avrebbe un vero e proprio scippo del Parco Agricolo Sud Milano da parte del centrodestra lombardo. La gestione del parco passerebbe, infatti, da Città Metropolitana a Regione Lombardia che nominerebbe, di conseguenza, il direttore del parco. Si tenta ancora una volta, dopo il primo tentativo sventato dal lavoro del M5S e delle realtà del territorio nel corso dello scorso anno, (PDL 106 Lucente, poi ritirato) di ridisegnare la governance di quello che è il simbolo del Sud Milano, non coinvolgendo minimamente gli Enti, le associazioni e i cittadini.
Un territorio che fa gola a qualcuno
Non si parla di come valorizzarlo o rilanciarne l’immagine, come garantire adeguati finanziamenti e investimenti o di come razionalizzare le attività svolte per renderlo più moderno. Questo territorio oggi è al centro di appetiti di grandi gruppi di interesse e non vorremmo, che, con questo scippo si possano far tornare in auge scellerati progetti di cementificazione dell’area, ulteriori impattanti insediamenti logistici o nuove autostrade - come quella ipotizzata negli anni scorsi e parallela al tracciato della sp40, che sembra la riproposizione di parte della TOEM - con caselli a pagamento.
Tante le attività presenti sul territorio: tutti i numeri
Il Parco Sud è un polmone verde attivo. Nella sua enorme estensione (circa 47mila ettari) coinvolge 60 comuni e al suo interno vengono garantite le attività agricole. Basti pensare che tra le risorse materiali presenti nel parco, si trovano circa 900 aziende agricole che coltivano 37mila ettari di terreno agricolo (riso, mais, foraggio, cereali, erba, incolto), 400 allevamenti di bovini, suini, equini, avicoli, 33 aziende agrituristiche, 30 aziende con attività didattiche, 40 aziende con vendita diretta dei prodotti, 208 ettari di marcite, 254 fontanili attivi, circa 860 km di filari, siepi, fasce alberate, 3800 km circa di rogge e canali irrigui, 4 riserve naturali e siti di importanza comunitaria.
Ma Regione – conclude Di Marco – più che a questo patrimonio, sembra interessata solo alle poltrone da occupare nell’Ente e alla gestione del potere.
Quasi 3mila le firme già raccolte ma si può ancora firmare
Per questo motivo chiamiamo a raccolta tutti i cittadini del Sud Milano per chiedergli, attraverso una raccolta firme, di provare insieme a noi a bloccare questo furto da parte del centrodestra. Il parco è loro, non della politica. Non si possono cambiare le peculiarità fondamentali di questo parco ma si devono continuare a valorizzare territorio da un lato e prodotti agricoli dall’altro. Il centrodestra lombardo ha fallito su tutto, dalla gestione delle case popolari ai trasporti con Trenord, ai servizi socio-sanitari non più garantiti in tanti Comuni. Lasciamolo lontano dalla gestione del Parco Sud”.
Intanto, anche la raccolta firme avviata dai cittadini ha raccolto oltre 2mila firme, a cui si aggiungono le 700 già arrivate dalla petizione del M5S.