Continua la polemica

Fedez querelato dalla Rai per diffamazione, la risposta: "Lo rifarei mille volte"

La denuncia giunge in relazione all’illecita diffusione dei contenuti dell’audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente avvenuti in occasione del concerto del 1° maggio.

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Dopo la grande polemica scoppiata a seguito dell'intervento da parte di Fedez sul palco del Concertone, la Rai è passata dalle parole ai fatti querelando il rapper milanese per diffamazione. Pronta la risposta, tramite i suoi canali social, dell'artista originario di Rozzano: "Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte".

La Rai querela Fedez per diffamazione

Tanto tuonò che poi piovve: a più di tre settimane di distanza dal Concertone del Primo Maggio, la Rai passa dalle parole ai fatti querelando Fedez per diffamazione. A riferirlo è stato Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e capogruppo in Vigilanza Rai:

"Apprendiamo che la Rai ha conferito mandato ai propri legali di procedere in sede penale nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte 'Fedez', in relazione all'illecita diffusione dei contenuti dell'audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente avvenuti in occasione del concerto del Primo Maggio. Si tratta di un atto dovuto e doveroso perché su temi fondanti della nostra democrazia, come la libertà di espressione e il rispetto della persona, non è possibile scherzare né tantomeno organizzare show per un pugno di like. Noi speriamo solamente che emerga la verità: non abbiamo sete di vendetta e ci siamo già dichiarati disponibili ad accogliere la richiesta di Fedez di venire in audizione in Vigilanza. Quella sera sono state fatte e dette cose troppo gravi, sarebbe offensivo del nostro ruolo fare finta di niente".

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Pronta la risposta (social) di Fedez

LA VIDEO RISPOSTA DI FEDEZ:

Non si è fatta attendere la replica da parte di Fedez, tramite il suo profilo Instagram, a seguito della querela per diffamazione. Una risposta al veleno la sua che ha voluto inoltre evidenziare il fatto che, a dare la notizia della denuncia sia stato proprio un deputato leghista che appartiene alla Commissione di Vigilanza Rai:

"Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte. Mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e ho fatto e quindi affronto le conseguenze. Trasmette infinita tristezza il fatto che sia stato un leghista della commissione di Vigilanza Rai a comunicare della decisione della querela. Amico della Lega, le cose che ho detto sono parole di gente del tuo partito che ancora sta lì a fare carriera".

L'affondo di Fedez contro la Rai e la stampa

La risposta social di Fedez si è infine conclusa con un affondo finale alla Rai e alla stampa:

"Sapete dov'è la differenza tra me e voi, amici della Rai? È che io la telefonata l'ho pubblicata mettendoci la faccia e pagando le conseguenze, voi, che mi avete registrato a vostra volta, dirigenti della tv di Stato, l'avete data ai giornalisti che devono coprire le loro fonti, a volto scoperto. Ovviamente questo non è un illecito giuridico, però vi siete parati il culo, e questa è vigliaccheria di Stato, però va bene così. Nonostante abbiate fatto il grandissimo sforzo di scatenare tutta la stampa a vostro favore per cercare di dire che la telefonata integrale assume un senso completamente diverso rispetto a quella che ho pubblicato io su Twitter, perché su Twitter ci stanno solo due minuti di video andatevi a leggere i commenti su YouTube di cosa pensa la gente: che la telefonata integrale è pure peggio di quella tagliata. E non ho pubblicato tutto quello che c'ho ancora in mano, quindi speriamo che almeno in commissione di Vigilanza Rai mi faranno parlare e dire la mia visto che c'è bisogno del contraddittorio".

"Indovinate un po', per farvi capire come funziona la stampa italiana , la prima testata che ha pubblicato la telefonata integrale sostenendo che stravolgeva tutto il significato, indovinate chi ha intervistato subito dopo per pararle il culo? La vicedirettrice di Rai3. Cari amici della stampa amica della Rai, non si tratta di farlo per vendere qualche smaltino in più, come volete far intendere voi, perché vi garantisco che la mia famiglia la mantengo anche senza gli smaltini. Si tratta di metterci la faccia, di pagare le conseguenze, perché io che sono un privilegiato mi posso difendere da voi, ma ci sono persone a cui voi molto probabilmente avete riservato lo stesso trattamento che non hanno il privilegio di potersi difendere e che magari davanti a voi hanno abbassato la testa, hanno piegato la schiena e hanno obbedito alle schifezze che gli avete proposto voi".

 

 

 

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