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Dopo i disordini di Corvetto arriveranno a Milano 600 nuovi membri delle forze dell'ordine

Il sindaco Sala ha anche detto che tornerà a Corvetto per incontrare la famiglia di Ramy

Dopo i disordini di Corvetto arriveranno a Milano 600 nuovi membri delle forze dell'ordine
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Dopo i disordini del quartiere Corvetto in seguito alla morte del 19enne Ramy, il sindaco Giuseppe Sala ha deciso di rafforzare il corpo delle forze dell'ordine in città.

600 nuovi membri delle forze dell'ordine

MILANO - "C’è stato garantito che da gennaio ci saranno 600 nuovi rappresentanti delle forze dell’ordine tra polizia, carabinieri e guardia di finanza. È stato garantito ed è finalmente una notizia molto importante che 600 sono addizionali rispetto ai ripristini di turn-over quindi sono in più".

Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine del comitato provinciale sulla sicurezza che si è appena concluso in Prefettura, a Milano. Presenti anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale, il capo della Polizia Vittorio Pisani, e il comandante della Polizia Locale di Milano Gianluca Mirabelli. Il comitato è stato organizzato in seguito ai disordini scoppiati al Corvetto dopo la morte del ventenne egiziano Ramy.

"Dobbiamo far rispettare le nostre regole"

La riunione è stata

"molto utile, io ho ribadito quello che avevo già detto ieri, Milano è una città che integra e che vuole continuare ad essere accogliente e ad integrare però ciò non deve essere in contrapposizione al fatto che le regole devono essere rispettate.

Bisogna fare due cose - ha proseguito il sindaco - continuare a lavorare sulle difficoltà e sulle logiche di una migliore integrazione e dobbiamo far rispettare le nostre regole. Per fare ciò bisogna lavorare sul metodo e sulle persone, sulla quantità di persone disponibili. Rispetto al metodo, abbiamo condiviso che oggi è veramente improprio parlare in senso generico di periferie; noi abbiamo problemi in alcuni specifici quartieri, sappiamo quali sono sono quartieri su cui ci concentreremo, torneremo sul Corvetto, ma è necessario in questo momento porre più attenzione in alcuni luoghi della città".

Il sindaco incontrerà i genitori di Ramy

"Dal mio punto di vista credo che il Corvetto meriti un’attenzione". Sala ha confermato che incontrerà i familiari di Ramy, ma, ha detto

"credo che sia assolutamente giusto farlo per rispetto del dolore. A Corvetto ci sono stato, perché sappiamo che è un quartiere delicato, con il comandante dei vigili in pattuglia tre settimane fa, ma ripeto bisogna affiancare poi anche tanto dialogo con chi ci vive e con le tante anime, per cui adesso lasceremo passare questi giorni sperando che non succedano altri problemi. Ho apprezzato le parole dei familiari del ragazzo, ma voglio tornarci. È chiaro che abbiamo apprezzato le parole che potevano incendiare gli animi e invece hanno cercato di buttare acqua sul fuoco e lo hanno fatto in maniera assolutamente adeguata".

Milano seconda città più importante d'Italia

"Ci tengo a dire che non si può dire che Milano sia una città fuori controllo, poi nessun segnale va sottovalutato". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

"L’area metropolitana di Milano registra alcune particolarità come quasi il doppio della media nazionale della presenza di cittadini immigrati, il 65% circa di reati commessi dagli immigrati e questo non perché ci sia un vocazione naturale da parte degli immigrati, ma perché si tratta di fasce di società che vanno ad alimentare maggiore possibilità di emarginazione", ha ricordato il ministro. "Sono fenomeni che vanno seguiti e ai quali noi intendiamo riservare alla città di Milano e alla provincia di Milano tutta l’attenzione che merita - ha spiegato il ministro che ha concluso ricordando che Milano "è la seconda città più importante insieme a Roma del territorio nazionale".

Piantedosi: "riunione proficua, di conferma"

La riunione è stata

"molto proficua perché abbiamo avuto modo anche di rappresentare quello che era un impegno che stavamo mettendo a livello centrale nei confronti della città e dell’area metropolitana di Milano, anche a prescindere dagli ultimi accadimenti. Abbiamo parlato dei rinforzi che sono ormai imminenti, attesi tra dicembre e gennaio, immetteremo oltre al normale turn-over tra le tre forze di polizia più di 600 unità di personale aggiuntivo", ha spiegato Piantedosi. "Avremo un significativo beneficio anche nei servizi di controllo del territorio e questo, ripeto, era già stato programmato a prescindere dagli ultimi accadimenti. Abbiamo fatto un’analisi serena ma concreta e approfondita sugli episodi successi".

Sala: "Milano non sicura, ma non bisogna crocifiggerla"

"Non mi spingo a dire che Milano è una città sicura, che non ha problemi, ma non serve a nulla continuare a crocifiggere questa città che sta facendo uno sforzo grande per garantire un modello di città che poi non è del centrosinistra ma che caratterizza tutte le città internazionali".

Sala, commentando i paragoni fatti i giorni scorsi tra Corvetto e le periferie parigine, ha poi affermato:

"Non va bene parlare di banlieue, ma non va bene neanche chiudere gli occhi e far finta che vada tutto bene. Ci vuole tanta, tanta attenzione". La realtà delle banlieue "penso che sia ancora estranea" in Italia, ha aggiunto rispondendo una domanda dei giornalisti "ma bisogna prendere segnali come questi per guardare avanti - ha risposto - Nei disordini tutti noi capiamo che non ci sono solo i rappresentanti di alcuni quartieri ma si collegano rivoltosi di varia natura".

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