Dai salotti veneziani al digitale: la lunga storia dei casinò in Italia
I casinò fisici oggi rappresentano un patrimonio architettonico e culturale, mentre il gioco digitale ne costituisce una derivazione contemporanea.

La storia dei casinò in Italia attraversa secoli di trasformazioni, tra aperture e chiusure, regolamentazioni statali e innovazioni tecnologiche. Un fenomeno complesso che affonda le radici nella cultura europea e che, in Italia, ha assunto forme peculiari legate al contesto storico, giuridico e sociale del Paese.
Le origini: il Ridotto di Venezia
Il primo caso documentato di casa da gioco pubblica in Italia – e secondo molti anche nel mondo – risale al 1638. A Venezia nasce il Ridotto di Palazzo Dandolo, istituito dalla Repubblica per regolamentare il gioco durante il periodo del Carnevale. Si trattava di un ambiente riservato, frequentato prevalentemente da nobili e mercanti, in cui si svolgevano giochi di carte e dadi secondo regole piuttosto rigide. Dopo oltre un secolo di attività, il Ridotto venne chiuso nel 1774 per motivi morali e religiosi.
Il ritorno nel Novecento: Sanremo e Campione d’Italia
Dopo un lungo periodo di restrizioni, l’apertura delle case da gioco torna a essere consentita nel XX secolo. Il primo grande esempio moderno è il Casinò di Sanremo, nato nel 1905 come centro culturale e trasformato ufficialmente in casa da gioco nel 1928. La struttura, situata in un edificio in stile liberty, ha rappresentato a lungo un punto di riferimento per l’intrattenimento della Riviera ligure.
Nel 1917, in piena Prima guerra mondiale, venne inaugurato il Casinò di Campione d’Italia, un comune italiano situato in territorio svizzero. La struttura ha conosciuto decenni di attività, diventando uno dei casinò più grandi d’Europa, prima di essere chiusa per fallimento nel 2018 e riaperta nel 2022 dopo un periodo di riorganizzazione.
Altri casinò storici: Venezia, Saint-Vincent, San Pellegrino
Negli anni successivi, altri casinò hanno trovato spazio in diverse località italiane.
A Venezia, nel 1936 viene riaperta una nuova sede di gioco al Lido, seguita nel 1946 dall’inaugurazione della sede storica di Ca’ Vendramin Calergi, palazzo rinascimentale affacciato sul Canal Grande. Nel 1999 si aggiunge anche la sede di Ca’ Noghera, nei pressi dell’aeroporto, concepita con criteri più moderni.
Nel 1947, in Valle d’Aosta, nasce il Casinò de la Vallée a Saint-Vincent, ospitato nel Grand Hotel Billia. Negli anni si è affermato come una delle strutture più estese d’Italia per superficie dedicata al gioco.
Un cenno va anche al Casinò di San Pellegrino Terme, aperto nel 1907 e chiuso nel 1924, e ad altre case da gioco minori attive nel passato in località come Viareggio, Montecatini Terme, Gardone Riviera. Questi progetti hanno avuto vita più breve, spesso influenzati da fattori normativi o da condizioni economiche locali.
Il contesto normativo e la regolamentazione
L’apertura dei casinò in Italia è sempre stata subordinata a permessi statali specifici. Attualmente, solo quattro strutture sono attive sul territorio nazionale (Venezia, Sanremo, Campione, Saint-Vincent), in virtù di concessioni storiche. Il quadro normativo resta restrittivo e altamente regolamentato, a differenza di altri Paesi europei dove le licenze sono più numerose e distribuite.
La trasformazione digitale: dai tavoli fisici al web
Con l’avvento di Internet, a partire dagli anni 2000, anche il mondo del gioco ha subito una trasformazione. Sono nati i primi portali dedicati all’intrattenimento da remoto, con una gamma di giochi disponibili tramite computer o dispositivi mobili. Questa evoluzione ha portato alla nascita e alla diffusione del fenomeno del casino online Italia, che ha modificato profondamente le modalità di accesso a queste attività.
Oggi, le piattaforme digitali operano nel rispetto di normative precise stabilite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e offrono giochi automatizzati o con interazione in tempo reale tramite streaming. Il gioco a distanza rappresenta un comparto separato rispetto ai casinò fisici, e ha contribuito a ridefinire il panorama del settore.
Possiamo dunque constatare come la storia dei casinò in Italia sia strettamente legata alla cultura, alla politica e all’economia del Paese. Dai salotti aristocratici del Seicento alle moderne piattaforme online, l’evoluzione delle case da gioco riflette i cambiamenti sociali e tecnologici avvenuti nel tempo.
Pur essendo oggetto di interessi economici, legislativi e turistici, il settore rimane regolamentato in modo rigoroso, proprio per garantirne un controllo adeguato. I casinò fisici oggi rappresentano anche un patrimonio architettonico e culturale, mentre il gioco digitale ne costituisce una derivazione contemporanea, soggetta a una costante evoluzione.