"Cinema al centro"

Il Cinema Arlecchino riapre a Milano con un progetto nuovo di zecca

Cineteca Milano e Il Regno del Cinema della famiglia Quilleri insieme per dar vita a un nuovo modello di gestione e offerta cinematografica.

Il Cinema Arlecchino riapre a Milano con un progetto nuovo di zecca
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E' stato presentato il progetto "Cinema al centro", un'iniziativa per lanciare un nuovo modello di gestione e di offerta, utilizzando le sale come poli culturali per rassegne cinematografiche, ma anche per musica, incontri con le scuole ed esposizioni temporanee.

Una nuova vita al cinema Arlecchino

MILANO - L'idea, concepita da Cineteca Milano e 'Regno del Cinema' della famiglia Quilleri, intende arginare il declino delle sale innescato dalla pandemia e dalla concorrenza delle piattaforme streaming dando nuova vita a cinema che hanno segnato la storia della città. Per questo motivo l'iniziativa partirà proprio dall'Arlecchino, storico cinema del centro, chiuso dallo scorso 10 febbraio.

Il progetto "Cinema al centro"

Lo scopo è mantenere un presidio culturale in una zona quasi interamente dedicata allo shopping grazie ad una nuova offerta di spettacoli realizzati in collaborazione con gli enti culturali della città (Museo del Novecento, Gallerie d'Italia, Teatro alla Scala). Assieme ad altri cinema come l'Eliseo e il Colosseo, verranno realizzati anche festival cinematografici, incontri per le scuole e dibattiti pubblici. Uno spazio importante sarà dedicato a film in lingua originale ed eventi musicali legati al mondo del grande schermo.

Inoltre il foyer verrà messo a disposizione per esposizioni temporanee e multimediali realizzate in collaborazione con il MIC (Museo Interattivo del Cinema).

Il sindaco Sala sulla scomparsa delle sale in centro

"La pandemia ha peggiorato una situazione che però va interpretata. Il 2019 è stato un anno molto buono per il cinema, ma per le nuove generazioni va fatto qualcosa perché si affezionino come lo eravamo noi" ha commentato il sindaco Giuseppe Sala. "Il cinema è importante per vari motivi: stare assieme a sconosciuti aiuta socialmente oppure non guardare il cellulare per due ore grazie alla magia che ti tiene inchiodato ad una storia, alle immagini e alla musica. E' stato ricordato che anni fa c'erano 50 sale in centro a Milano e oggi quasi più nulla. Garantire vita serale al centro è assolutamente importante", ha aggiunto.

L'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi

"Oggi è la risposta di Milano e delle istituzioni del cinema che si prendono la responsabilità di tenere aperto un cinema monumento, ovvero un luogo dove tante generazioni si sono incontrate. Siamo comunque in una fase storicamente molto complicata con -70% dei titoli di ingresso nei cinema a livello nazionale a causa dei mesi più duri della pandemia", ha dichiarato l'assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi.

Alla domanda se Milano possa diventare un modello di valorizzazione di sale cinematografiche "storiche", Sacchi ha risposto che "bisogna essere prudenti. Ai titolari ho detto che li seguiremo monitorando l'andamento nel medio-lungo periodo. Prima di parlare di modello, credo che vada fatto un monitoraggio attento e le istituzioni devono esserci. Speriamo che per il futuro possa essere davvero un modello Milano".


L'assessore è stato più cauto nel parlare di una ripartenza dei cinema, grazie al rallentamento della pandemia e all'apparente frenata delle piattaforme streaming. "Non nascondo una certa preoccupazione perché i dati parlano ancora di una forte prudenza nell'entrare nelle sale. Per il teatro invece c'è una grande adesione alle stagioni. Prima di parlare di un ritorno in massa nelle sale, bisogna vedere come andranno questi dati. La pandemia ha dato un colpo inequivocabile ai botteghini delle sale perché la logica on-demand ha prevalso sull'adesione ad una serata con un titolo proposto da un cinema", ha risposto.

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