Cappato sul fine vita: "serve una legge regionale con modalità e tempi certi"
"E' una loro responsabilità la gestione del servizio sanitario e, quindi, nell’inerzia del Parlamento chiediamo alle Regioni di farlo"
Sulla controversa legge sul suicidio assistito il governo non fa parola e allora Cappato, dopo aver accompagnato in Svizzera la donna di 51 anni lombarda affetta da sclerosi multipla, si rivolge alle Regioni: "sul fine vita serve una legge regionale con tempi certi".
Cappato: "sul fine vita serve una legge regionale con tempi certi"
MILANO - "Le Regioni hanno la competenza per fare una legge con tempi e modalità sul fine vita "è una loro responsabilità la gestione del servizio sanitario e, quindi, nell’inerzia del Parlamento chiediamo alle Regioni di farlo".
Sono le parole di Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, a margine della conferenza stampa davanti alla Regione dove ha spiegato, assieme all'associazione Soccorso Civile, la vicenda di Inesa, la donna lombarda che è stata costretta a ricorrere al suicidio assistito in Svizzera a causa, come denuncia l'associazione, dei ritardi nell'iter in Lombardia, dove aveva inoltrato la richiesta lo scorso maggio.
Il diritto di una persona a terminare la propria vita senza soffrire
"Non deve mai più accadere che una persona che ha diritto a essere aiutata a terminare la propria vita senza soffrire debba essere costretta ad andare come in esilio in un altro Paese per riuscire a ottenere davvero questo diritto solo per i ritardi della burocrazia del proprio Paese. Chiediamo regole certe e l'approvazione della legge regionale che definisca tempi e scadenze certe per rispondere alle persone che chiedono di essere aiutate a morire. Bisogna verificare le loro condizioni e se hanno diritto di essere aiutate a morire non possono essere lasciate a subire questo accanimento anche burocratico come una vera e propria tortura e violenza contro le loro persone".
Infine Cappato ha evidenziato "il diritto a essere aiutati a morire oggi è stabilito in modo chiaro dalla Corte Costituzionale. In assenza di procedure e tempi certi per l’attuazione di quel diritto, si apre la porta a un caos assoluto".