Ambrogino d'oro alla memoria a Licia Pinelli. Sala: "un atto dovuto ma tardivo"
La massima onorificenza concessa dal Comune di Milano è stata consegnata alle figlie Claudia e Silvia. "Su Pino e su piazza Fontana è mancata fino in fondo la verità", ha detto il sindaco
Il Comune di Milano, nella Sala dell'Orologio a Palazzo Marino, nella mattinata odierna ha conferito l'onorificenza dell'Ambrogino d'oro alla memoria a Licia Pinelli. La vedova del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, morto presso la Questura di Milano il 15 dicembre del 1969, è scomparsa lo scorso 11 novembre 2024. La massima onorificenza concessa dal Comune è stata consegnato alle figlie Claudia e Silvia.
Ambrogino d'oro alla memoria a Licia Pinelli: la cerimonia in Comune
MILANO - Per aver saputo trasformare "il dolore per la perdita del marito, Giuseppe ‘Pino’ Pinelli, in una grande battaglia per la giustizia e la verità, per la convivenza civile e la dignità”. Con queste motivazioni il sindaco Giuseppe Sala ha assegnato nella sala dell’Orologio di Palazzo Marino l’Ambrogino d’Oro alla memoria di Licia Rognini Pinelli, scomparsa lo scorso 11 novembre, vedova del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, morto presso la Questura di Milano il 15 dicembre del 1969.
L'onorificenza consegnata alle due figlie Claudia e Silvia
Presenti oltre alle figlie Silvia e Claudia, anche il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale, il presidente provinciale Anpi Milano Primo Minelli, la vicesindaca Anna Scavuzzo, la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, l’assessore al Welfare Lamberto Bertolè, il presidente dell’associazione delle vittime di piazza Fontana Federico Sinicato e Lorenza Ghidini, direttrice di Radio Popolare.
Le motivazioni dell'assegnazione della massima onorificenza concessa dal Comune di Milano
Licia Pinelli avrebbe compiuto 97 anni il 5 gennaio. Il sindaco ha letto le motivazioni di questa assegnazione:
"Ha portato avanti il suo impegno lontana da qualsiasi istinto di vendetta o di rancore, ma sempre lucida, coerente, con un'attenzione sempre collettiva e mai individuale, ogni sua azione era volta non solo a difesa sua e della sua famiglia, ma a difesa di tutti. La sua 'storia quasi soltanto mia' rappresenta un importante esempio di cittadinanza oltre che di profonda umanità. Milano è grata a Licia Rognini Pinelli, donna coraggiosa, forte, capace di fare del suo dolore una missione di impegno civile, animata da un grande senso delle istituzioni che ha guidato la sua domanda di giustizia, rimasta priva delle sufficienti risposte".
Il presidente provinciale Anpi Milano Primo Minelli: "è stata un esempio morale e politico"
"Il ricordo di Licia per quanto riguarda Anpi doveva avvenire in vita perché avevamo immaginato prima che lei morisse un riconoscimento che comunque faremo – ha affermato nel suo intervento Minelli - Questa donna è davvero stato un esempio, il primo esempio che colpisce è il titolo del suo libro che aveva fatto insieme a un caro giornalista scomparso, "Una storia quasi soltanto mia".
Quel quasi soltanto mia ha dato un messaggio al Paese per dire che 'io ho vissuto una vicenda personale e familiare drammatica ma quella storia è figlia di una questione che riguarda tutti', perché lei in quel libro ha sempre immaginato che si colpiva Pino per colpire qualcuno altro, per colpire un movimento sociale, sindacale e politico che voleva e pretendeva delle innovazioni che tardavano a venire ma che poi alla fine sono arrivate".
Minelli ha ricordato "l'ingiustizia che lei ha subito", una vicenda "davvero drammatica e per tanti poteva sfociare in odio non giustificato ma comprensibile ma lei non ha mai esercitato questo sentimento dell'odio. Era una signora molto pagata che centellinava le parole e ha educato le figlie a questi sentimenti. Lei è stata un esempio morale, politico di una storia drammatica del nostro Paese, di come si pratica l'antifascismo all'interno della Carta costituzionale".
Presente anche la direttrice di Radio Popolare Lorenza Ghidini
Anche Ghidini ha ricordato la forza e la sobrietà con cui Licia Pinelli ha cercato per tutta la vita la verità.
"Con questo gesto oggi il sindaco la propone come esempio da seguire e la ringrazia per la sua testimonianza, silenziosa ma di un silenzio assordante come può esserlo quello di chi ha sempre creduto nella giustizia e ha realizzato infine che per lei non ci sarebbe mai stata. Se fosse qui direbbe poche parole, sarebbe emozionata ma si schernirebbe.
In quel terribile dicembre Licia si è data una missione, lo ha scelto anche se avrebbe fatto a meno. Licia mi disse pochi anni fa che non voleva fare la povera vedova. Lei ha scelto di intraprendere una battaglia di democrazia che valeva per tutti noi. Una battaglia contro gli abusi del potere, dopo tanti anni ancora di grande attualità".
Lunedì 13 gennaio sarà pubblicato un podcast a lei dedicato
In onore e in ricordo della vedova Pinelli, lunedì 13 gennaio sarà pubblicato un podcast a lei dedicato. L’audioracconto fa parte di ‘Memorabili’, serie del Comune di Milano realizzata da Officina del Podcast, nell’ambito del progetto Milano è Memoria, dedicata alle donne che hanno amato e reso grande Milano.
Un ritratto di Licia con le voci delle figlie e di Francesca Mineo
La voce narrante di Francesca Mineo si intreccia a quelle di Claudia e Silvia nel commovente ritratto della madre Licia, una “bella persona” che con perseveranza e determinazione ha difeso la memoria e la dignità di un marito e di un padre proteggendo le figlie diventate grandi con lei nella lunga attesa di verità e giustizia. Ai loro ricordi si uniscono le parole del Sindaco Giuseppe Sala che proprio in piazza Fontana, lo scorso 12 dicembre, alla commemorazione delle vittime della strage, aveva annunciato alla città la decisione di onorare Licia Pinelli conferendo l'Ambrogino d'oro in sua memoria.
Sala: "è un atto dovuto ma anche tardivo"
Durante il suo intervento alla cerimonia di consegna dell'Ambrogino d'Oro alla memoria di Licia Pinelli il primo cittadino di Milano ha detto: "Nessuno di noi vuol prendersi meriti rispetto a un atto che non solo è dovuto ma anche tardivo".
Sala ha ricordato di essere "sindaco da quasi 9 lunghi anni e ho assegnato di mia sponte cinque Ambrogini, questo per dire l'importanza che io do a una decisione del genere. Non è un fatto per niente scontato: Licia Pinelli è un modello per i milanesi e credo che abbiamo ancora bisogno di modelli. A volte siamo ancora restii a considerare vari tipi di rappresentanza in questo mondo così difficile, ma in un mondo che esprime disagio e disorientamento figure che sono un esempio e una guida come Licia credo siano assolutamente importanti.
"Conosciamo la chiara matrice fascista della strage di Piazza Fontana"
È un'onorificenza importante, la massima che la nostra città assegna e vuol ribadire e dire forte come la pensiamo. Su piazza Fontana è mancata fino in fondo la giustizia processuale ma noi sappiamo come è andata, conosciamo la chiara matrice fascista della strage, sappiamo che Pino è stata la diciottesima vittima innocente di quel momento tragico e che sua moglie è stata protagonista di questo tempo, protagonista di come si possa essere insieme giusti, coraggiosi, onesti, chiari, non rancorosi e di come si può prendersi le proprie responsabilità".
Il sindaco ha fatto un appello finale a continuare "in queste battaglie che hanno avuto testimoni così importanti e continuiamo a fare la nostra parte per la nostra amata comunità".