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Affitti brevi per turismo: Sala chiede più regole sul modello di Venezia

A Milano servirebbe “un intervento simile a quello fatto a Venezia, dove non si può affittare per più di 120 giorni”, dice il primo cittadino di Milano.

Affitti brevi per turismo: Sala chiede più regole sul modello di Venezia
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Il sindaco di Milano vuole mettere una stretta sulla questione degli affitti turistici in città e chiede una legge che li regolamenti sul modello di Venezia.

Sala chiede più regole per gli affitti brevi per turismo

MILANO - Il sindaco, Giuseppe Sala, parlando della richiesta del Comune al governo di poter mettere un limite agli affitti turistici in città annuncia: "Noi non vogliamo metterci contro il piccolo proprietario che ha un singolo appartamento in affitto da 50 metri quadrati, però un po' di regolamentazione" sugli affitti brevi a uso turistico è necessaria.

A Milano servirebbe “un intervento simile a quello fatto a Venezia, dove non si può affittare per più di 120 giorni”. Una regolamentazione "va fatta perché sono in questo momento troppi gli appartamenti che vengono tolti a chi invece a Milano vuol vivere e non solo cinque giorni durante il Salone del Mobile".

"Oggi abbiamo fatto un'analisi e le case che vengo messe in affitto breve – ha proseguito - sono nella fascia che va tra il centro e la cerchia esterna della città, della linea di bus 90-91. Ma essendo in un territorio concentrato tolgono anche molti affitti”. “Ora questo è un tema che sentono i sindaci di tante realtà del mondo – ha sottolineato il primo cittadino - . Lo sente la sindaca di Parigi e quella di Barcellona. Venezia ha fatto un passo, ha fatto una richiesta in questo senso".

L'assessore alla Casa Maran

Anche l’assessore milanese alla Casa e Piano Quartieri Pierfrancesco Maran al termine del suo intervento dal palco del Forum dell’ abitare, in corso al Base, a Milano interviene sulla questione case in affitto in città: “Va limitata l’offerta per l’ospitalità turistica. E’ fantastica la crescita di turisti che hanno le città italiane ed europee, però, ci sono prevalentemente gli alberghi, le case, in parte, devono servire a coloro che abitano stabilmente la città”.

“Nella fetta di città tra Area C e circonvallazione esterna, dove si concentrano la maggior parte dei residenti, molte case sono state sottratte all’affitto tradizionale e sono andate ai turisti”, continua Maran. Spesso i proprietari di casa vanno “sull’ospitalità turistica perché sono sicuri che l’affittuario alla fine del periodo se ne va”, invece che rimanere ad libitum, in morosità, per quanto incolpevole”, aggiunge.

“Con oggi chiediamo al governo che Milano possa fare una normativa specifica per limitare l’offerta turistica nella nostra città”, sul modello di quella di Venezia, dove, pero, sembra che la sperimentazione non sia ancora partita. “Noi convocheremmo immediatamente dei tavoli specifici per capire come fare le regole, tutelando i piccoli proprietari di case. Vogliamo che una parte rilevante di quel patrimonio torni agli studenti e ai lavoratori”, ribadisce, per iniziare un’inversione di tendenza e riportare la casa a soddisfare la necessità abitativa e non un investimento”, conclude.

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