A Palazzo Reale arriva la mostra “L’operazione fotografica” di Ugo Mulas
L'idea di Ugo Mulas prende forma e trova spazio dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025
Da oggi, 10 ottobre 2024, e fino al 2 febbraio 2025 a Palazzo Reale sarà esposta “L’operazione fotografica” di Ugo Mulas.
“L’operazione fotografica” di Ugo Mulas
MILANO - “Lavorando sul rapporto tra la struttura della città e le cose e le persone ho pensato a un lavoro che ho da tempo in animo di fare: è un lavoro sulla città dove vivo, su Milano (...). La mia idea non è quella di un libro, ma di un archivio, un archivio fotografico della città di Milano”.
L'idea di Ugo Mulas prende forma e trova spazio dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 nelle sale espositive di Palazzo Reale grazie alla mostra “L’operazione fotografica”, una delle più ampie retrospettive a lui dedicate.
Oltre 300 immagini
Promossa dal Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte in collaborazione con l’Archivio Ugo Mulas, con il sostegno della Fondazione Deloitte e Deloitte Italia, la mostra - spiegano i curatori - offre una rilettura complessiva dell'opera del grande fotografo, nato nel 1928 e morto nel 1973, cui la città dedica uno straordinario omaggio: oltre 300 immagini, di cui molte mai esposte prima d'ora, preziosi scatti vintage, documenti, libri e filmati, ripercorrono l’intera produzione di Ugo Mulas: dal teatro alla moda, dai ritratti di artisti internazionali, protagonisti della Pop art americana, a intellettuali, architetti, e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo - come Dino Buzzati, Giorgio De Chirico, Marcel Duchamp, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Arthur Miller, Eugenio Montale, Louise Nevelson, Gio Ponti, Salvatore Quasimodo, Giorgio Strehler, Andy Warhol e molti altri - dalle città fino al nudo e ai gioielli.
Il percorso
Lungo il percorso, articolato per capitoli tematici, emerge il profilo di un fotografo che ha affrontato molti soggetti diversi nel corso della sua breve e intensa esperienza, con la consapevolezza che la fotografia non è mera documentazione, ma testimonianza e interpretazione critica della realtà. La rassegna, curata da Denis Curti, direttore di “Le Stanze della Fotografia” a Venezia, e Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio Ugo Mulas, propone un taglio inedito che trova il suo principale nucleo narrativo nella città di Milano, e oltre 250 immagini, di cui molte mai esposte prima d’ora, preziosi scatti vintage, documenti, libri e filmati, ripercorrono l’intera produzione di Mulas.
Un uomo che ha saputo cogliere l'anima di Milano
“Con questa retrospettiva, Milano rende omaggio non solo a un grande fotografo, ma anche a un uomo che ha saputo cogliere e trasmettere l’anima di questa città in continua evoluzione – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Ugo Mulas, infatti, entrerà permanentemente in mostra nel nuovo percorso del Museo del Novecento, che inaugureremo nei prossimi giorni, proprio per la sua interpretazione della vita artistica della città in anni fondamentali per Milano: quelli del Bar Jamaica, di Piero Manzoni e di Luciano Bianciardi, di Lucio Fontana e dei Funerali del Nouveau Réalisme. Ma non solo: anche altri musei della città ospiteranno una selezione di fotografie di Mulas, proponendo un itinerario che toccherà i luoghi fondamentali della sua vita e delle sue opere, proseguendo così il percorso fuori dalle sale di Palazzo Reale”.
Il rapporto di Ugo Mulas con Milano è profondo, come testimoniano i suoi primissimi scatti del 1953 del quartiere di Brera e del celebre bar Jamaica, luogo di incontro di straordinarie personalità dell'arte e della cultura del tempo, o le fotografie delle periferie, della Stazione Centrale, dei dormitori e dei momenti quotidiani. La sua documentazione visiva rappresenta oggi un prezioso contributo alla comprensione della storia culturale e artistica di quell’epoca, che racconta il fervore economico e sociale di Milano nel secondo Novecento.
Leggere il mondo attraverso la macchina fotografica
In questa sorta di osmosi con la città, la produzione di Ugo Mulas testimonia la sua capacità di leggere il mondo attraverso la macchina fotografica. Milano, in tal senso, si offre come eccellente teatro per accogliere una profonda presa di coscienza rispetto all’atto creativo, che, per usare le parole dell’autore, non corrisponde mai a una semplice registrazione, bensì a un’"autentica operazione conoscitiva". Nessuno scatto mira a cogliere un attimo eccezionale o un evento raro, ma costituisce piuttosto il tassello di un’ampia composizione letteraria, di una narrazione consapevole, di una vera e propria “operazione fotografica”.
Una Milano inedita
In questa prospettiva, la mostra presenta molte immagini inedite di Milano attraverso ritratti di intellettuali, architetture, teatri, spazi vuoti, tutti a formare un’unica trama, in cui, come dichiara l’autore stesso, si è trovato sempre più a pensare e lavorare. Per la prima volta viene presentata un’intera sezione dedicata ad alcuni dei più importanti protagonisti del design e architettura del contesto milanese, come Gae Aulenti, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Vittorio Gregotti e Gio Ponti; accanto a diverse immagini dell’artista Fausto Melotti, scultore, affezionato amico di Ugo Mulas. Lo stretto rapporto tra Ugo Mulas e l’ambiente milanese, che costituisce il fil rouge della mostra a Palazzo Reale, si traduce e si amplia con l’iniziativa diffusa 'Ugo Mulas in città', nata dalla collaborazione tra Marsilio Arte e la città di Milano con l’obiettivo di raccontare e celebrare il lavoro di Mulas attraverso l’esposizione delle sue opere nei luoghi, nei musei e nelle istituzioni che maggiormente hanno influito sulla sua vita di artista.
I luoghi che hanno influito sul lavoro di Mulas
La Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento, il Museo Poldi Pezzoli e la Fondazione Marconi ospiteranno una selezione di fotografie di Ugo Mulas, proponendo un itinerario intellettuale che ripercorre e unisce i luoghi fondamentali per la ricerca artistica del fotografo, intrecciandone vita e opere. Grazie alla rete e alla sinergia tra queste realtà, alcune delle quali così legate alla storia di Ugo Mulas – basti pensare al ritratto di Joan Mirò scattato accanto al celebre ritratto di dama del Pollaiolo, in una sala del Poldi Pezzoli nel 1963; o ai ritratti di artisti le cui opere sono esposte al Museo del Novecento; o ancora alle fotografie di Brera e del suo quartiere – sarà possibile addentrarsi all’interno di un grande racconto polifonico, che intesse il percorso biografico e artistico di Mulas con il contesto storico e culturale di Milano.
Il riferimento alle "Verifiche"
Il sottotitolo della rassegna, “L’operazione fotografica”, trae ispirazione da una delle più importanti opere realizzate da Mulas, le Verifiche (1968-1972), quattordici immagini nate dalla rigorosa riflessione concettuale dell’autore sulla storia della fotografia e sui suoi elementi costitutivi. Per la prima volta, nella cornice di Palazzo Reale, unitamente alle Verifiche verranno esposti anche gli studi che precedono la serie, a formare un vero e proprio testamento che ancora oggi ci fornisce le chiavi di lettura per entrare nell’universo estetico e concettuale di Ugo Mulas. Una sorta di ricognizione della fotografia, che ha come punto di partenza un omaggio a Niépce, Verifica a cui l’esposizione dedicherà particolare attenzione.