A Milano arriva il registro di genere: non più obbligatorio il nome anagrafico
Tutte le tessere di competenza comunale – come abbonamenti ATM e tessere della biblioteca - riporteranno il nome scelto dagli interessati e non quello anagrafico.

È il primo registro di genere istituito in Italia: "Le persone interessate potranno autodeterminarsi e, davanti a un ufficiale di stato civile, dichiarare il nome che si sentono di avere”, ha commentato la consigliera del Partito Democratico Monica Romano, una dei firmatari dell’odg.
Il registro di genere
MILANO - A Milano sarà istituito il primo Registro per il riconoscimento del genere di elezione delle persone transgender in Italia.
In pratica
Tutte le tessere di competenza comunale – come abbonamenti ATM e tessere della biblioteca - riporteranno infatti il nome scelto dagli interessati e non quello anagrafico. Anche i dipendenti del Comune di Milano e delle aziende partecipate potranno avere badge di riconoscimento che riportano il nome eletto.
Approvato col voto contrario di Lega e Fratelli d’Italia
Questo il contenuto dell’ordine del giorno approvato oggi in Aula con 27 voti favorevoli e che ha visto il voto contrario di Lega, Fratelli d’Italia e del consigliere di Milano Popolare Matteo Forte e l’astensione di Forza Italia.
Monica Romano: Una vittoria storica
“Questa è una vittoria storica. È il primo registro di genere istituito in Italia in cui non verranno richieste frustranti perizie psichiatriche e autorizzazioni del tribunale. Le persone interessate potranno autodeterminarsi e, davanti a un ufficiale di stato civile, dichiarare il nome che si sentono di avere”, ha commentato la consigliera del Partito Democratico Monica Romano, una dei firmatari dell’odg.
“Questo vuole essere un atto di pungolo nei confronti della politica nazionale perché si attivi. Da 40 anni la nostra comunità aspetta una legge che ci permetta di vivere delle vite senza le problematiche che ci impediscono di avere un diritto di cittadinanza. Questa mozione vuole dare un contenuto all’inclusività di cui tanto parliamo a Milano”. Romano ha poi precisato che la questione è già stata discussa con ATM “che si è detta disponibile a questa azione sulle tessere dei trasporti. Faremo una commissione dedicata al dialogo con le partecipate”.
Alle obiezioni presentate in Aula da Lega e Fratelli d’Italia per cui “il contenuto dell’odg esce dai binari giuridici nazionali”, la consigliera dem ha risposto: “Questa è una mozione che dà un indirizzo politico. Dovremo andare avanti per costruire delle risposte tecniche, giuridicamente accettabili. Con l’assessora ai Servizi Civici Gaia Romani e i tecnici degli uffici anagrafici faremo il possibile e non andremo contro alla legge nazionale”.