un maxi murale nel suo ricordo

A 10 anni dalla morte del piccolo Alan Kurdi il Municipio 6 lo ricorda con un grande murale

Il 3 ottobre l'intitolazione ufficiale del parco nel cuore del Giambellino al piccolo Alan, morto nel naufragio di fronte alla costa turca nel tentativo di raggiungere l’Europa

A 10 anni dalla morte del piccolo Alan Kurdi il Municipio 6 lo ricorda con un grande murale

Il Municipio 6 non dimentica la drammatica e ingiusta morte di Alan Kurdi, il bambino curdo-siriano di tre anni annegato nel 2015 durante il naufragio in mare di fronte alla costa turca nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa. Le immagini del suo corpo senza vita provocarono una fortissima reazione da parte dell’opinione pubblica.

Le iniziative del Municipio 6 a 10 anni dalla sua morte

MILANO – Era il 3 settembre del 2015 il rinvenimento sulla spiaggia di Bodrum, con la foto simbolo che fece il giro del mondo e risvegliò la coscienza collettiva sul dramma delle migrazioni. A 10 anni dal tragico evento, il Municipio 6 ha deciso di ricordare quel dramma con una duplice iniziativa.

Un maxi murale per non dimenticare

La prima consiste in un grande murale, realizzato presso il parco di Via Giambellino 129, in ricordo di Alan Kurdi.

“Un’opera non solo commemorativa” – come spiega Santo Minniti, Presidente del Municipio 6 – “ma un messaggio di speranza, una riflessione sui temi delle migrazioni, del diritto a una vita migliore e delle seconde possibilità, voluta proprio a ridosso dell’area giochi per bambini situata nelle vicinanze. Perché non vogliamo ricordare il bambino che giace sulla spiaggia di Bodrum, ma il bambino che con la propria famiglia sognava in Europa un futuro di dignità e giustizia”.

Il murale, che sarà inaugurato mercoledì 3 settembre 2025 alle ore 10.30 alla presenza di Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, e Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare del Comune di Milano,  si sviluppa lungo il muro perimetrale lungo 65 metri, che separa il parco dalla chiesa di San Curato d’Ars.

Tommaso S., l’artista che l’ha realizzato

Con una superficie di 130 mq, l’opera, la cui realizzazione è stata affidata dal Municipio 6 tramite un bando alla Cooperativa sociale Farsi Prossimo Onlus, mette al centro il dramma dei rifugiati, come spiega Tommaso S. l’artista che l’ha realizzata:

“A chi attraversa il Mediterraneo non per scelta, ma per necessità: questo murale è dedicato a loro. Un segno permanente per ricordare che dietro ogni tragedia ci sono persone, storie e volti. L’arte urbana si fa strumento di memoria collettiva e riflessione, portando nel cuore della città un messaggio che non può essere ignorato.”

Il murale rappresenta una tappa del percorso avviato il 30 giugno 2024, quando il Municipio 6 ha formalmente proposto di intitolare il nuovo parco proprio ad Alan Kurdi, per mantenere viva la memoria del bambino siriano diventato simbolo della crisi umanitaria alle porte dell’Europa. Durante la realizzazione del murale è stato anche organizzato un laboratorio artistico aperto al pubblico, che ha coinvolto i residenti nella creazione di un’opera collettiva e condivisa.

Francesca Gisotti, assessora al Welfare

“Vogliamo fare nostro uno dei simboli più tragici della tragedia dei migranti in fuga dai loro Paesi d’origine per trovare un qualche futuro nel nostro continente, per richiamare tutte e tutti noi a non chiudere gli occhi e voltare le spalle a chi cerca protezione. – spiega Francesca Gisotti, Assessora al Welfare del Municipio 6 – L’accoglienza è una responsabilità di tutta la cittadinanza e con questa opera vogliamo stimolare chi frequenta questo parco e questo quartiere a sentirsi chiamato in prima persona a fare propria parte per una città più aperta e solidale.“

Il 3 ottobre l’intitolazione ufficiale del parco al piccolo Alan

L’iniziativa culminerà nel mese di ottobre 2025, quando il parco sarà ufficialmente intitolato ad Alan Kurdi, con l’obiettivo di scoprire la targa già il 3 ottobre, in occasione Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.

Il Presidente del Municipio 6 Santo Minniti

“Alan ha perso la vita nel naufragio dell’imbarcazione partita dalla Turchia sulla quale, insieme alla madre e al fratello, anche loro morti nel naufragio, cercava di raggiungere l’Europa. Ma il mare non ha cancellato il suo nome.

La scelta dell’intitolazione vuole essere un gesto concreto di memoria e impegno civile, affinché la sua storia continui a parlare alle nuove generazioni e a ricordare il diritto alla vita e alla dignità per tutte le persone in fuga da guerra e povertà. Perché in mare si continua a morire, e c’è bisogno più che mai di una coscienza collettiva”, conclude Santo Minniti.