costi folli

2,7 milioni di luce e gas per Milanosport. Riva: "siamo in vera emergenza"

"Dobbiamo renderci al più presto integralmente indipendenti dalla Russia."

2,7 milioni di luce e gas per Milanosport. Riva: "siamo in vera emergenza"
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MILANO - Mentre Cingolani comunica che quest’anno i termosifoni resteranno accesi un’ora in meno, il Comune di Milano riceve il conto dei costi di energia elettrica e gas per gli impianti sportivi gestiti da Milanosport.

2,7 milioni di luce e gas per Milanosport

"Parliamo solo del primo semestre: ragionevolmente il secondo andrà peggio. Noi abbiamo tagliato i consumi per quanto possibile (-10% sull’energia e -13% sul gas, rispetto al 2019), ma il dato finale sui costi è inesorabile. In pratica, se nel primo semestre del 2019 Milanosport aveva speso circa 635.000 euro di energia elettrica e circa 570.000 euro di gas, oggi la spesa sale a 1.118.000 euro di energia elettrica e ben 1.680.000 euro di gas. Solo di gas parliamo di più di un milione di euro in più". Così in un post Martina Riva, assessore allo Sport del Comune, su costi energetici lievitati per gli impianti sportivi.

Meno propaganda, più fatti

"Non sto dicendo nulla di nuovo: le bollette le riceviamo tutti. Ciò che capisco di meno – aggiunge - è come faccia gran parte della politica nazionale a non rendersi conto che siamo in una reale emergenza e non capisca la proposta di sospendere i toni da campagna elettorale per qualche ora al fine di trovare una soluzione. Senza giri di parole: per l’immediato, non si può che confidare nell’autorevolezza di Draghi e nella capacità di compattarsi dell’Unione Europea per provare a fissare un tetto massimo al prezzo del gas; per il breve periodo (ma proprio domani, perché dopodomani è già tardi) sì ai rigassificatori di Piombino e di Ravenna senza se e senza ma e sì all’aumento di produzione di gas nazionale con il potenziamento degli impianti già esistenti: dobbiamo renderci al più presto integralmente indipendenti dalla Russia."

Puntare sulle rinnovabili

"Per il medio periodo, poi – prosegue -, puntiamo sulle rinnovabili, ma facciamolo seriamente: semplificazioni autorizzative per gli impianti FER, definitiva individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti FER (che poi devono essere tutte le aree che non sono non idonee), scorporo del prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili dal prezzo dell’energia prodotta da fonti fossili.
Approfittiamo della crisi per risolvere la questione della politica energetica in maniera strutturale: le nostre bollette non dovranno mai più diventare uno strumento di ricatto".

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