L'iniziativa shock

16enne inizia sciopero della fame contro i cambiamenti climatici

Si tratta di un militante del movimento Ultima Generazione...

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Il primo manifestante è un giovane studente di 16 anni che si è seduto sabato mattina anche davanti alla sede di Fratelli d’Italia a Milano...

16enne inizia sciopero della fame contro i cambiamenti climatici

Ultima Generazione ha avviato sabato mattina a Milano un ciclo di scioperi della fame per richiedere ai leader dei principali partiti politici che si confrontano in questa campagna elettorale, e cioè Enrico Letta, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, di impegnarsi a inserire l’emergenza eco-climatica nella propria agenda politica in modo concreto e tangibile. E invita movimenti, associazioni e cittadini a unirsi o a manifestare la propria solidarietà all’iniziativa (https://www.ultima-generazione.com/nonmangiocarbone).

A dare il via all’azione di disobbedienza civile non violenta è stato, come detto, sabato mattina alle 9:30 un giovane di 16 anni che ha iniziato uno sciopero della fame davanti al Teatro alla Scala.

"Ultima Generazione chiede a Letta, Meloni e Salvini di: Impegnarsi, entro un mese dal proprio eventuale insediamento, a fare tutto il possibile per interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale. Accettare un incontro pubblico, aperto a cittadinanza e giornalisti, sull’argomento.

Non ci fermeremo dopo tre giorni. Proseguiremo lo sciopero della fame a Milano financo all’ospedalizzazione e lo porremo all’attenzione della cittadinanza e della stampa".

Le ragioni dello sciopero della fame

"Centinaia di ore, migliaia di parole spese nei comizi ma a settembre del 2022 Ultima Generazione non sente trattata la crisi eco-climatica con l’urgenza necessaria. Ultima Generazione non è un partito, è una coalizione di cittadini uniti per le richieste legate alla crisi eco-climatica, che minaccia e dunque coinvolge tutte le persone aventi diritto, quindi tutte le persone del mondo. La siccità del Po, il segnale allarmante della Marmolada e gli eventi estremi climatici che colpiscono l’Italia portando a perdere l’80% dell’olio extravergine di oliva, il 95% del miele (fonte: report "2021 Effetto clima - L'anno nero dell'agricoltura italiana" WWF 2021) sono fatti inconfutabili dai quali partire a parlare di una crisi già in corso.

Parole come “famiglie, imprese, lavoro e dovere” sono cardini del confronto politico ma le prime tre suonano vuote se non viene considerata la crisi eco-climatica già pronta a diventare crisi sociale, agricola e strutturale. Non ci saranno famiglie, imprese e lavoro come li intendiamo oggi, perché su un pianeta dove la nostra attività invasiva sta esaurendo le risorse anche le persone, le relazioni e gli equilibri si stravolgono. Disuguaglianze sociali in aumento, difficoltà basilari come coltivazione e alimentazione già presenti in Italia non possono che peggiorare se non si agisce subito".

La testimonianza del giovane attivista

“Mi chiamo Francesco, ho 16 anni e vivo a Pavia, dove frequento il liceo scientifico. Ho un particolare interesse per la biologia e la matematica. Studio violoncello da quando ero piccolo e mi diverto con un gruppo di amici a fare spettacoli su alcuni film e le relative colonne sonore. Ho deciso di intraprendere questo sciopero perché, come si può leggere nella lettera della comunità scientifica alla politica italiana, è urgente porre la crisi eco-sociale in cima all’agenda politica. Oggi, l’avvicinamento alle prossime elezioni diventa l’occasione per farlo concretamente. Secondo Chomsky, la crisi eco-sociale è ‘la più grande imposizione di sofferenza e di ingiustizia che l’umanità abbia mai dovuto affrontare’. Ed è così, perché condanna a morte milioni di persone; impedisce a me e a tutta la mia generazione, di vivere una vita normale in una casa normale con una famiglia normale e di avere un lavoro normale”.

 

 

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