In Africa un'altra guerra dimenticata: presidio sotto la Rai perché si parli del Tigray
Una guerra raccontata a bassa voce, che sta producendo migliaia di morti e milioni di sfollati.
Domenica 9 maggio 2021 decine e decine di cittadini si sono trovati sotto la sede Rai a Milano per protestare e portare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'attuale situazione del Tigray, in Etiopia, da mesi al centro di un'enorme crisi umanitaria generata da una sanguinosa guerra poco raccontata.
Sei mesi di guerra
In Tigray la guerra è iniziata più di sei mesi fa, dopo aver indetto votazioni regionali nonostante il parere contrario del governo centrale, scelta che ha portato a un attacco bellico a seguito di un’aggressione effettuata da Fronte Popolare di Liberazione del Tigray (TPLF) a una base militare di Makallé. Da allora lo scontro armato è stato violentissimo e ha prodotto migliaia di morti, due milioni di sfollati e 4,5 milioni di persone che necessitano di aiuti umanitari.
Come spiegato dal Africa ExPress:
Nell’ultimo rapporto dell’ONU datato 27 aprile scorso viene evidenziato che le ostilità continuano nell’est, centro e nordovest della regione. E Vanessa Tsehaye, attivista di Amnesty international per il Corno d’Africa, ha riferito ai reporter di Al Jazeera che allo stato attuale la situazione è semplicemente catastrofica, specie per quanto concerne l’impunità dei crimini che vengono regolarmente commessi.
La manifestazione sotto la sede Rai
Una guerra di cui non si parla, raccontata a bassa voce: per questo i manifestanti hanno deciso di attirare l'attenzione sotto la sede Rai, con slogan, cartelloni, bandiere colorate e voglia di raccontare, di denunciare la miseria, la paura, la fame e il dolore che un popolo intero sta vivendo senza che ce ne si accorga.
Gallery by Oscar Francioso:
Giordana Liliana Monti