FERMATO IL CONVIVENTE

Accoltella a morte la compagna: le indagini lampo e l’interrogatorio

Ha 43 anni, A. K. le iniziali, pregiudicato, disoccupato: è ritenuto responsabile dell’omicidio volontario aggravato della sua convivente di 48 anni.

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Accoltella a morte la compagna: le indagini lampo e l’interrogatorio.

Accoltella a morte la compagna: le indagini lampo e l’interrogatorio

MILANO - Ha 43 anni, A. K. le iniziali, pregiudicato, disoccupato: è ritenuto responsabile dell’omicidio volontario aggravato della sua convivente di 48 anni.

Accoltellata dopo una lite in mezzo alla strada

Come riporta Giornale dei Navigli, la donna è stata raggiunta a piedi dal compagno che, dopo una lite in strada, le ha inferto tre coltellate sulla coscia sinistra e due alla schiena per poi allontanarsi in una stradina di campagna facendo perdere le proprie tracce.

Indagini lampo dei carabinieri

Sul luogo dell’omicidio sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di San Giuliano Milanese e della Sezione Operativa che hanno svolto il sopralluogo tecnico scientifico rinvenendo la borsa della donna con i suoi effetti personali e il suo cellulare. Un elemento che ha fatto escludere il tentativo di rapina nei confronti della vittima.

L'uomo era in casa ancora con i vestiti indossati durante il delitto

I militari si sono recati dunque a casa della donna, in un’abitazione di Milano in zona Corvetto, dove hanno rintracciato il convivente ubriaco e con indosso gli abiti utilizzati durante l’omicidio.

Interrogato dal pm fino a tarda notte

L’uomo, che era stato descritto con delle scarpe rosse, un cappellino nero e un giubbotto scuro, è stato a lungo interrogato dal pm fino a tarda notte dove ha sostenuto di avere convissuto per 20 anni con la vittima ma che nell’ultimo periodo hanno avuto delle discussioni per gelosia perché, secondo la versione del 43enne, la donna frequentava un altro uomo.

A tradire la sua versione dei fatti i filmati delle telecamere

L’aggressore, che non ha mai ammesso i fatti che gli sono stati contestati, si è giustificato dicendo di essere stato tutto il giorno a Milano a bere al bar, contraddicendosi però varie volte.

L’uomo si trova ora in carcere

Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi, hanno dunque consentito, a seguito di minuziosi accertamenti basati sull’analisi della visione delle telecamere, delle testimonianze e dei tabulati telefonici, oltre ad alcuni riconoscimenti, di raccogliere univoci e determinanti elementi di responsabilità a carico del 43enne, consentendo di appurare con certezza  la sua presenza nel luogo di commissione dell'omicidio e di avere elementi sufficienti per l’emissione di un fermo di indiziato di delitto, eseguito nella notte. L’uomo si trova ora in carcere.

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