l'inchiesta

Urbanistica, per l'ex assessore Tancredi e l'imprenditore Catella oggi giornata decisiva. E si attende anche il verdetto sulle Torri di Crescenzago

Oggi nelle aule del Tribunale si gioca una partita doppia e delicatissima per le inchieste urbanistiche che stanno scuotendo Milano

Urbanistica, per l'ex assessore Tancredi e l'imprenditore Catella oggi giornata decisiva. E si attende anche il verdetto sulle Torri di Crescenzago
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Due procedimenti, un unico banco di prova per la Procura di Milano: oggi il gip valuterà le richieste di arresto per corruzione e le accuse di lottizzazione abusiva per i maxi progetti edilizi.

Giornata decisiva in Tribunale per il caso urbanistica

MILANO -  Oggi si gioca una partita doppia e delicatissima per le inchieste urbanistiche che stanno scuotendo Milano.

Gli interrogatori dei sei indagati

Da un lato, al settimo piano del Tribunale, è in programma l’interrogatorio dei sei indagati per cui la Procura ha chiesto l’arresto: tra loro, l’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, il costruttore Andrea Bezziccheri e lo sviluppatore immobiliare Manfredi Catella. Le accuse, pesanti, vanno dalla corruzione all’induzione indebita, fino al falso nelle dichiarazioni sui conflitti di interesse.

Si attende il verdetto sulle "Park Towers" a Crescenzago

Ma sempre nello stesso palazzo di giustizia e nello stesso piano, un altro giudice – la gup Alessandra Di Fazio – è chiamato a decidere su un nodo centrale per tutta l’inchiesta: rinviare a giudizio o prosciogliere altri sei indagati per lottizzazione abusiva nel progetto delle "Park Towers" a Crescenzago. Qui sono state realizzate due torri residenziali da 23 e 16 piani (alte 81 e 59 metri), con 113 appartamenti e 100 posti auto, al posto di due bassi fabbricati preesistenti di uno e due piani. Secondo l’accusa, si tratterebbe di una trasformazione urbanistica mascherata da “ristrutturazione”.

Il nodo della "Scia" e degli standard urbanistici

La decisione della gup Di Fazio è considerata una prova generale per il filone più recente, politicamente più sensibile perché tocca anche il sindaco Beppe Sala. Sul tavolo giudiziario ci sono temi come l’uso ritenuto improprio della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) in luogo del permesso di costruire, l’assenza di piani attuativi, la mancata valutazione del carico urbanistico aggiuntivo e la monetizzazione – forse indebita – degli standard di legge (scuole, parchi, servizi).

Un eventuale proscioglimento potrebbe indebolire l'intero impianto accusatorio della Procura. Al contrario, un rinvio a giudizio rafforzerebbe la legittimità delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza sul "sistema Milano".

I due volti di Bezziccheri (costruttore delle Park Towers), figura chiave in entrambe le vicende

A fare da filo conduttore tra i due procedimenti c’è il costruttore Andrea Bezziccheri, al centro dell’intervento di oggi del gip Mattia Fiorentini e tra i protagonisti delle Park Towers. Bezziccheri è citato anche nel caso dei presunti conflitti d’interesse dell’architetto Alessandro Scandurra, ex membro della Commissione Paesaggio comunale.

Come riporta il Corriere della Sera, secondo i pm, Scandurra non si sarebbe astenuto in almeno nove votazioni su progetti in cui aveva legami professionali con i proponenti. In particolare, avrebbe ricevuto 279mila euro direttamente da Bezziccheri e altri 205mila euro da uno studio collegato. Le opere sotto osservazione sono numerose: da piazza Aspromonte a via Salomone 77, passando per via Grazioli 59, Park Towers e East Town a Lambrate.

Ma nei documenti spuntano contraddizioni

In alcuni casi, tuttavia, le accuse sembrano entrare in contraddizione con quanto ricostruito nelle stesse carte dell’indagine. Per esempio, su East Town, i pm contestano l’omessa astensione di Scandurra, ma nelle carte viene riportato che si astenne almeno in due sedute (maggio 2022 e febbraio 2023).

Anche su via Salomone 77, l’accusa parla di mancata astensione, ma dagli atti emerge che Scandurra non partecipò alla quasi totalità delle riunioni, incluso il voto finale. Solo per una seduta intermedia del dicembre 2022 risulta la sua presenza.

Il caso piazza Aspromonte e l’ambiguità del conflitto di interesse

Il caso di piazza Aspromonte mostra la difficoltà nel definire con chiarezza cosa costituisca, nei regolamenti comunali, un conflitto di interesse. Scandurra non aveva incarichi diretti in quel progetto, ma in una chat del luglio 2022 affermava di essere stato “coinvolto”. Secondo la difesa, si riferiva a valutazioni tecniche su oneri di urbanizzazione legati a un altro cantiere. Per la Procura, è l’ennesima spia di un sistema opaco.