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La vicenda urbanistica che ha travolto Palazzo Marino: scontro al consiglio comunale, tutte le reazioni della politica

Il sindaco Sala parlerà lunedì 21 luglio nell'aula del Consiglio comunale, ecco intanto tutte le posizioni politiche sulla bufera che ha travolto Palazzo Marino

La vicenda urbanistica che ha travolto Palazzo Marino: scontro al consiglio comunale, tutte le reazioni della politica
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Ha travolto la politica lo scandalo emerso dalla vicenda  urbanistica che è esplosa in questi giorni con i 74 indagati nell'inchiesta della Procura e con la richiesta di arresti domiciliari per l'assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, e di carcere per Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, presidente della ormai sciolta Commissione per il Paesaggio e, notizia di ieri, anche l'iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Giuseppe Sala, che ha assicurato lunedì 21 luglio sarà in aula.

Il sindaco in aula lunedì prossimo

MILANO - "Il sindaco ha dichiarato che verrà in aula lunedì": lo ha riferito la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, in apertura dei lavori del Consiglio comunale dell'altro ieri. La seduta è iniziata con gli interventi liberi dei consiglieri. Tra i banchi della giunta sono presenti gli assessori Elena Grandi, Gaia Romani, Marco Granelli, Arianna Censi, Fabio Bottero, Marco Granelli, Martina Riva, Emmanuel Conte, Tommaso Sacchi e Alessia Cappello.

La protesta di Lega e FdI fuori da Palazzo Marino

Protesta di Lega e Fratelli di Italia fuori da Palazzo Marino prima del Consiglio comunale. I consiglieri di opposizione sono tornati a chiedere le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala dopo gli sviluppi delle inchieste sull'urbanistica che lo vedono tra gli indagati assieme all'assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi. Tra i presenti, il leghisti Silvia Sardone e Samuele Piscina, i rappresentanti di FdI, Riccardo Gruppo ed Enrico Marcora, assieme ad altri cittadini e comunali dei due partiti.

Le reazioni della politica milanese

Bernardo (FI): "Non è fulmine a ciel sereno"

"Serve un cambio di passo" per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Luca Bernardo che pur ribadendo il principio garantista, esprime "l’urgenza di ristabilire fiducia nelle istituzioni e chiarezza nei confronti dei cittadini. Un sindaco e due assessori indagati non sono un dettaglio: è un problema che riguarda il modus operandi di questa Giunta.

Sottolineo di aver presentato, negli ultimi due anni, numerose interrogazioni in Consiglio comunale per chiedere chiarimenti su procedure urbanistiche opache, senza mai ottenere risposte. Una chiusura sistematica che oggi mostra tutte le sue conseguenze. Quello che sta emergendo oggi è purtroppo il punto di non ritorno di una politica chiusa, autoreferenziale, impermeabile al confronto. Non si tratta di un fulmine a ciel sereno, ma del frutto di anni di mancate risposte. Avevamo chiesto trasparenza e vigilanza. Non siamo stati ascoltati. Ma ora in ascolto ci sono tutti i cittadini”, conclude.

Truppo (FDI) chiede le dimissioni della Giunta

"Il tempo del 'faccio tutto io' è finito. È ora di dare risposte, in primis politiche. Giuridicamente, ognuno degli indagati, avrà tutto il tempo di spiegare la propria posizione. Ma la politica non aspetti tempo. Dov'è la sinistra milanese sempre pronta a dare lezioni? Che ne sarà dello stadio? Dove troveranno la serenità di condurre Milano nei prossimi mesi innanzi a sfide importanti come le Olimpiadi? È chiaro che le dimissioni di questa Giunta siano l'unica seria opzione sul tavolo. Il Pd non usi il Sindaco come un vaso di coccio. Si assuma le proprie responsabilità politiche e batta un colpo". Così Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale.

Comazzi (Fi): "Non chiediamo dimissioni Sala, lo sfidiamo sui temi"

"Rispetto all’inchiesta avviata dalla Procura di Milano sull’urbanistica, è doveroso riaffermare con decisione il principio del garantismo: la magistratura farà il suo lavoro ma ogni cittadino è innocente fino al terzo grado di giudizio, a prescindere dalle sue opinioni politiche o dal partito a cui fa riferimento. Noi non chiediamo le dimissioni del sindaco Sala: lo sfidiamo politicamente, sui temi che contano davvero per i cittadini - dalla manutenzione del sistema idraulico milanese al diritto alla casa per il ceto medio e per le categorie più fragili, dalla sicurezza ai servizi sociali": così Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Milano e assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia.

"Milano è il motore dell’economia italiana: servono soluzioni immediate per garantirne stabilità e continuità. Nei prossimi giorni mi confronterò con gli operatori del settore immobiliare per discutere insieme il percorso da costruire nei prossimi mesi. La Lombardia non può perdere gli investimenti che garantiscono lo sviluppo del nostro territorio", conclude Comazzi. Così Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Milano e assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia.

Monguzzi (Verdi): "Peggio di Tangentopoli, Sala spieghi"

"È peggio di Tangentopoli. Sala chiarisca fino in fondo tutta la vicenda urbanistica. Oppure tutti a casa. Si fermino tutti i progetti a partire da San Siro. Tancredi se ne vada e si scusi con la città": così in Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi dopo gli ultimi sviluppi delle inchieste sull'urbanistica.

"Sono inaccettabili le dichiarazioni del sindaco: Sala la smetta di continuare a dire 'non c'ero, e se c'ero dormivo'. Ora è peggio di Tangentopoli dove c'erano fortissimi episodi di corruttela per orientare alcune scelte. Ma qui è l'intero sistema urbanistico edilizio al servizio dei privati, con un assessorato parallelo e un Pgt parallelo".

Monguzzi prosegue: "Non si può cavarsela con 'la mela marcia', venga in aula il Sindaco a spiegare tutto. E il nuovo assessore sia di completa rottura con gli ultimi anni. Io una proposta ce l'ho. E per un minimo di decenza si fermino tutti i progetti a partire da San Siro. E tutte le anime belle che adesso si stracciano le vesti dove erano quando negli ultimi anni eravamo in 2 o 3 derisi e sbeffeggiati a batterci contro la speculazione edilizia e il Salva Milano?".

Azione: "Servono chiarimenti ma non si blocchi sviluppo città"

"Nel massimo rispetto per il lavoro della Procura della Repubblica, apprendiamo con preoccupazione quanto sta emergendo in queste ore: pur dell’idea che qualsivoglia eventuale condotta illecita vada valutata sulla base di un processo e non di un ritaglio di giornale è chiaro che siamo di fronte a una situazione desolante.

In assenza assoluta di una visione e azione politica risoluta la cui conseguenza è quanto si legge sulla stampa e pur non essendo Azione rappresentata in Giunta Comunale, essendo una forza di maggioranza, ci preme ribadire alcune posizioni di merito nell’interesse di Milano, come è nello stile del nostro partito": così in una nota congiunta il segretario di Azione Milano Francesco Ascioti e i consiglieri Giulia Pastorella e Daniele Nahum.

Il rinnovamento urbanistico della Città non si può fermare - prosegue la nota -. Milano è nella paralisi da diversi mesi e c’è da dare risposte vere alle famiglie che hanno investito e non possono entrare nelle loro case. Chi di dovere - magistratura, Parlamento, Comune – aiutino Milano a uscire da questo impasse una volta per tutte; non possiamo rubare il futuro ai milanesi. Il nuovo stadio serviva ieri, serve oggi e servirà domani.

Le squadre Milan e Inter devono rimanere a giocare a Milano, possibilmente in uno stadio nuovo, moderno, fortemente funzionale e attrattivo. Uno Stadio all’altezza delle ambizioni sportive e sociali delle squadre e della Città, in linea con il panorama europeo è parte integrante dello sviluppo di Milano del prossimo futuro (anzi, siamo già molto in ritardo su questo). Il quartiere che ospita lo stadio è un concentrato di degrado e criminalità e va drasticamente riorganizzato con interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana decisi e improrogabili, coraggiosi e che siano ispirati a visione e modernità per rendere Milano la Città policentrica che deve diventare".

Fontana: "Io sempre garantista, come per me deve valere per altri"

Si dichiara assolutamente garantista il presidente della Regione Attilio Fontana che è certo che  "adesso la magistratura ascolterà cosa hanno da dire quelli che sono indagati, e prima di prendere delle decisioni e prima di assumere delle sentenze, bisogna dare la possibilità alle persone di difendersi".

"Il sindaco - ha proseguto Fontana - mi sembra che abbia dichiarato che ha un'interpretazione completamente diversa e io sono convinto che si debba ascoltare anche quello che dichiara il sindaco".

Commentando poi la richiesta di dimissioni di Sala da parte del centrodestra, Fontana, in riferimento alle indagini che lo coinvolsero per la gestione dell'emergenza Covid, ha aggiunto: "Io sono garantista, ma non a giorni alterni, quello che valeva per me deve valere per gli altri. Io sono stato indagato e poi sono stato archiviato, ma se facessimo questo ragionamento avrei dovuto dimettermi il giorno dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia".

La posizione del Pd milanese nelle parole del segretario Capelli

"Leggiamo le nuove dimensioni che emergono dalle ultime notizie. Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, attendiamo con fiducia l'evoluzione dei fatti, incluso quanto appreso dai giornali relativamente al sindaco. Anche per noi è importante capire bene i contorni precisi dell'intera vicenda. Siamo sicuri che ogni decisione individuale sarà presa a tutela propria e del centrosinistra milanese. Nella consapevolezza dell'emergenzialità del momento il Partito Democratico lavorerà per rafforzare la coalizione, ma anche per coinvolgere sempre più tutti i soggetti sociali e civici che rappresentano il cuore del centrosinistra milanese. Nelle prossime ore continueremo tutti i confronti per capire come rafforzare la nostra proposta per la città". Lo dichiara Alessandro Capelli, segretario PD Milano metropolitana.

"Continuiamo a sostenere il lavoro che il sindaco Sala e tutta l'amministrazione dovranno fare nei prossimi due anni. Conosciamo bene le differenze tra i governi del centrosinistra e delle destre ed è bene non dimenticarlo mai: le amministrazioni del centrosinistra fanno da anni lavori enormi per rinnovare la città, investendo su vivibilità e accessibilità. Sappiamo anche e lo diciamo da tempo che è necessario costruire un nuovo progetto Milano, che prenda di petto le grandi sfide di oggi e che sia consapevole di insistere su segnali di cambiamento necessari.

È già qualche tempo che stiamo lavorando per dare alla città segnali di cambiamento in una metropoli che oggi deve far fronte a nuove sfide fondamentali: diritto all'abitare, transizione ambientale, redistribuzione e allargamento delle opportunità per tutte e tutti. Leggiamo in questi giorni di lezioni da una destra che negli anni ha abbandonato e colpito Milano. Se ci sono singole responsabilità individuali lo chiarirà la magistratura, ma non permettiamo a questa destra garantista con gli amici e giustizialista con gli avversari di gettare fango sul lavoro di questi anni". così la dichiarazione del segretario PD Milano metropolitana.

Gruppo Pd Comune: "Siamo certi dell'onesta di Sala, al lavoro per una città giusta"

Nella giornata di ieri si è espresso con una lunga nota anche il gruppo del Pd a Palazzo Marino che senza se e senza ma è solidale col sindaco Sala:

"Rigettiamo con forza la narrazione tossica e profondamente sbagliata di questi giorni. Esprimiamo il nostro sostegno al sindaco Giuseppe Sala, che ha scoperto dai giornali di essere indagato. Siamo certi dell’integrità personale e dell’onestà amministrativa di Sala. Chi cerca di evocare fantasmi da Prima Repubblica per costruire un racconto di corruzione diffusa dimostra malafede, irresponsabilità e scarso amore per la nostra città. Abbiamo il massimo rispetto per il lavoro della magistratura, consapevoli però che, per chi è garantista, ciò che conta sono le sentenze, che non si scrivono sui giornali o sui social".

"Milano, grazie all'impegno di tutta la coalizione in questi anni è cresciuta - continuano - Milano è cresciuta anche grazie alla visione e alla determinazione di Beppe Sala, che ha guidato questa trasformazione con capacità e spirito pubblico. Una città che, anche nell’ultimo bilancio in discussione in questi giorni, investe in cultura, mobilità sostenibile, politiche ambientali e coesione sociale.

Sappiamo bene che la crescita di Milano ha posto sfide complesse, comuni alle grandi metropoli globali: gentrificazione, disagio giovanile, disuguaglianze, percezione di insicurezza. Non abbiamo mai negato i problemi, li abbiamo affrontati con responsabilità e concretezza. Come Partito Democratico abbiamo sempre lavorato per contrastare questi fenomeni, mettendo in campo politiche sociali, strumenti di inclusione, sostegno alle fasce più fragili. Lo abbiamo fatto anche quando era necessario far sentire la nostra voce in modo autonomo e costruttivo. Ma sempre dalla stessa parte: quella di chi vuole una città più giusta, non di chi si limita a strumentalizzarla. Il Partito Democratico da tempo ha aperto un dibattito con la città per individuare un rinnovato progetto di città che ci accompagni nei prossimi anni, aperti a discutere sul piano politico dei problemi che alcune scelte hanno portato, senza sconti. Un dibattito politico, appunto, che deve restare dentro questo alveo. Con la consapevolezza però che una forza come il PD ha la responsabilità e il dovere di continuare a costruire il futuro della città. Con più forza, con più coraggio, e con la stessa determinazione di sempre. Al servizio di Milano", concludono i dem.

Majorino (Pd): "Destra taccia, Giunta continui il suo operato"

Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio regionale della Lombardia e responsabile nazionale Casa del Partito Democratico commenta così gli sviluppi dell’inchiesta sull’urbanistica che ha coinvolto il Comune di Milano:

“Sono sicuro che in queste giornate verranno prese e prenderemo le decisioni migliori per il futuro di Milano, come già affermato dal segretario del PD di Milano Alessandro Capelli. Il sindaco Sala e la sua Giunta, a cui siamo in tanti in queste ore a rinnovare vicinanza, devono infatti poter proseguire il proprio mandato operando per il bene della città. Città che ha di fronte a sé, nei prossimi mesi, sfide enormi. Dico di più: in questi due anni che abbiamo davanti, come annunciato dall'amministrazione stessa nel recente passato, si deve imprimere una svolta nel campo urbanistico.

Serve infatti voltare pagina, migliorando alcune scelte compiute e realizzando innanzitutto un nuovo Piano di governo del territorio che metta al centro l'emergenza abitativa e protegga Milano da tentazioni speculative. Infine, un consiglio alla destra milanese e lombarda: farebbe meglio a tacere. I suoi esponenti non hanno le carte in regola per dare lezioni né sulla questione morale né sull'idea di sviluppo dei nostri territori e delle nostre comunità”, lo dichiara  in merito a