L'indagine internazionale

Uno dei più pericolosi hacker d’Europa arrestato a Milano: era a capo di una gang specializzata in attacchi informatici

L’uomo è finito in manette al termine di una complessa operazione congiunta tra la Polizia di Stato italiana, le autorità francesi e quelle rumene

Uno dei più pericolosi hacker d’Europa arrestato a Milano: era a capo di una gang specializzata in attacchi informatici
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Il capo di una banda rumena della criminalità informatica in Europa specializzata in attacchi ransomware è finito in manette a Milano grazie ad un’operazione congiunta della Polizia italiana con le forze francesi e rumene.

Arrestato a Milano uno dei più pericolosi hacker d’Europa: guidava una gang specializzata in attacchi informaticitato

MILANO - Si tratta di un cittadino rumeno di 44 anni, ritenuto la mente di una gang transnazionale specializzata in attacchi ransomware, che per anni ha preso di mira imprese e enti pubblici tra Italia e Francia.

L’uomo è finito in manette al termine di una complessa operazione congiunta tra la Polizia di Stato italiana, le autorità francesi e quelle rumene.

L’arresto e l’inchiesta internazionale

Le indagini, coordinate dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) e dalla procura milanese, hanno permesso di disarticolare una rete criminale composta da soli cittadini rumeni.

Il presunto leader, ritenuto un soggetto ad alto rischio per le sue abilità nel coordinare attacchi digitali su vasta scala, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Milano.

Come funziona il ransomware

Il ransomware è un software malevolo che, una volta installato nei sistemi informatici di una vittima, cripta tutti i dati rendendoli inaccessibili. I cybercriminali chiedono quindi un riscatto, spesso in criptovalute, per fornire la chiave di sblocco. In molti casi, aziende e istituzioni sono costrette a sospendere le proprie attività per giorni, se non settimane, causando danni economici e operativi enormi.

Crimini digitali senza confini

Il gruppo operava principalmente dall’estero, sfruttando contesti normativi più favorevoli e la frammentazione delle giurisdizioni per sottrarsi più facilmente all’azione della giustizia. Le infrastrutture informatiche usate erano distribuite a livello globale e permettevano di mascherare le attività illecite, rendendo estremamente complesso il lavoro di tracciamento degli investigatori.

Un colpo importante contro il crimine informatico

L’arresto del presunto capobanda rappresenta un passo fondamentale nella lotta al cybercrimine internazionale. La collaborazione tra forze dell’ordine di diversi Paesi è stata decisiva per arrivare a smantellare una delle organizzazioni più attive e insidiose nel panorama europeo della criminalità informatica.