nuove regole

Il Teatro alla Scala di Milano rispolvera il dress code: stop a shorts, canottiere e infradito

Tornano i cartelli con le regole di decoro: vietato anche introdurre cibo e bevande dall’esterno

Il Teatro alla Scala di Milano rispolvera il dress code: stop a shorts, canottiere e infradito
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Le norme sul dress code, da sempre in vigore ma spesso ignorate negli ultimi anni, sono ora di nuovo ben visibili attraverso nuovi cartelli informativi posizionati all’ingresso. E il messaggio è chiaro: decoro prima di tutto.

La Scala rispolvera il dress code: stop a shorts, canottiere e infradito

MILANO - Al Teatro alla Scala tornano in primo piano le regole di etichetta: da oggi chi si presenta in canottiera, pantaloncini corti o infradito rischia di restare fuori, anche se ha acquistato regolarmente il biglietto.

 

«La Direzione invita il pubblico a scegliere un abbigliamento consono al decoro del Teatro, nel rispetto del Teatro stesso e degli altri spettatori», si legge sul sito ufficiale della Scala. Il regolamento precisa che chi indossa abiti considerati non adeguati – come canottiere o bermuda – non sarà ammesso in sala e non potrà ottenere alcun rimborso.

Il rigore, però, non è assoluto. Sono previste alcune eccezioni di buon senso: bluse sbracciate o abiti tradizionali, come i kimono giapponesi, non verranno considerati una violazione del codice di abbigliamento.

Basta anche a cibo e bevande

Oltre all’outfit, sotto osservazione anche le abitudini alimentari degli spettatori: vietato portare all’interno del teatro cibo e bevande acquistati all’esterno.

E occhio anche al cellulare

E non si tratta solo di abbigliamento o cibo, un altro dei disturbi rilevati ormai in tutti i teatri del mondo riguarda un oggetto dei nostri tempi moderni: lo smartphone. Infatti proprio l'uso disturbante del telefono costringe tutti i teatri, grandi o piccoli che siano, a fare inascoltati appelli a non consultare i telefonini che fanno luce e disturbano i vicini o addirittura a non rispondere durante un'opera in corso (è successo!)  o a non fare video e foto durante la rappresentazioni.

Proprio alla Scala, tra l'altro,  sono stati costretti anche ad invitare a non appoggiarli alle balaustre a causa di un telefonino caduto dai palchi superiori e che è finito col colpire uno spettatore in platea che non l'ha presa per niente bene.

Insomma, forse sarà un bene ritornare un po' alla tradizione per preservare eleganza, educazione  e la solennità di uno dei luoghi simbolo della cultura italiana.