Lutto nel mondo dell'arte: ci ha lasciati lo scultore Arnaldo Pomodoro
A diffondere la notizia la Fondazione Arnaldo Pomodoro, guidata da Carlotta Montebello. Oggi l'artista avrebbe compiuto 99 anni

Il mondo dell'arte piange la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, uno dei più illustri scultori del nostro tempo, venuto a mancare ieri sera a Milano, nella sua residenza, alla vigilia del suo 99esimo compleanno. La Fondazione Arnaldo Pomodoro, guidata da Carlotta Montebello, ha diffuso la triste notizia. A Milano, la sua presenza è palpabile nel "Disco Grande" di Piazza Meda, un simbolo della sua maestria in città.
Ci ha lasciati lo scultore Arnaldo Pomodoro
MILANO - Nato a Montebello di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro si è imposto all'attenzione internazionale con le sue inconfondibili sfere di bronzo, opere che sono diventate veri e propri emblemi del suo linguaggio artistico.
Il percorso di Arnaldo, fratello maggiore dello scultore Giorgio "Giò" Pomodoro, fu inizialmente orientato verso gli studi di geometra, ma la sua vera vocazione per il metallo e la scultura si manifestò presto. Dopo le prime esperienze come orafo, la sua carriera artistica prese slancio negli anni Cinquanta, con il trasferimento a Milano e la realizzazione delle prime opere di grande formato. Le sue creazioni sono oggi presenti in musei e spazi pubblici di tutto il mondo, a testimonianza di una carriera costellata di riconoscimenti internazionali e di un impegno costante nella docenza, che ha influito profondamente sulla scultura contemporanea.
L'essenza della visione di Pomodoro
La cifra stilistica di Pomodoro è immediatamente riconoscibile per la sua audace ricerca scultorea, basata sull'esplorazione di forme geometriche pure (in particolare il cerchio, il cilindro e il cubo) e sulla suggestiva tensione tra la superficie esterna e l'intricato mondo interiore. Le sue sculture, spesso di dimensioni monumentali e realizzate principalmente in bronzo, presentano un affascinante contrasto: un guscio esterno levigato che cela complesse strutture interne, capaci di evocare ingranaggi, fratture e stratificazioni. Questa dualità formale invita a una profonda riflessione sulla natura della materia, sulla percezione del tempo e sul linguaggio intrinseco della modernità.
Un patrimonio di capolavori
Tra le sue realizzazioni più emblematiche spicca la celebre serie delle "Sfere", tra cui la celeberrima "Sfera con sfera" del 1963. Queste opere, replicate e collocate in contesti di prestigio mondiale come il Cortile della Pigna nei Musei Vaticani, la sede delle Nazioni Unite a New York, il Trinity College di Dublino e il Museo Hirshhorn di Washington, affascinano per la loro apparente perfezione che si svela in crepe e aperture, rivelando un cuore complesso che allude a un universo tecnologico in costante mutazione o a una verità celata.
La sua vasta produzione artistica include anche imponenti obelischi, dischi, colonne e pareti a rilievo, distribuiti in piazze e musei a livello globale. Oltre alla scultura, Pomodoro ha lasciato il segno nelle scenografie teatrali, nelle incisioni e nelle opere su carta, e ha ideato ambienti scultorei concepiti per un'esperienza immersiva. Con un linguaggio visivo ineguagliabile, Arnaldo Pomodoro ha ridefinito i canoni estetici della scultura contemporanea, fondendo magistralmente classicità e innovazione, simbolo e ingegneria della forma.
I messaggi di cordoglio
"Con le sue sculture visionarie Arnaldo Pomodoro ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte, a Milano e nel mondo. Mancherà il suo sguardo profondo e mai banale".
Così il sindaco Giuseppe Sala, in un post su X, ricorda Arnaldo Pomodoro.
Giuli: "la sua eredità è patrimonio dell'intera umanità"
"Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro l’Italia perde un protagonista indiscusso e riconoscibile della scultura contemporanea. Un artista che con la sua opera monumentale e riflessiva ha saputo attraversare decenni di storia mantenendo sempre viva la tensione tra materia e pensiero. Le sue ‘Sfere’ dischiuse e ferite ci parlano ancora oggi di fragilità e complessità dell’umano e del mondo. A nome mio personale e del Ministero della Cultura esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia e alla Fondazione che porta il suo nome, impegnata a custodire e divulgare un’eredità culturale che è patrimonio dell’intera umanità”.
Lo ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Il ricordo della Fondazione
"Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa".
Così la Fondazione Arnaldo Pomodoro, con sede a Milano, ricorda lo scultore scomparso. Il messaggio, riportato sul sito della Fondazione, ricorda le parole dell'artista:
"Non ho mai creduto alle fondazioni che celebrano un solo artista come unicum. L’artista è parte di un tessuto di cultura, il suo contributo attivo non può venire mai meno ed è per questo che ho concepito la mia Fondazione come un luogo attivo e vivo di elaborazione culturale, oltre che come centro di documentazione della mia opera, capace di fare proposte originali e non solo di conservare passivamente. Ma il meglio deve ancora venire: questo è stato solo un inizio e nelle mie intenzioni il progetto – rivolto ai giovani e al futuro – si deve radicare, fare della continuità un elemento ineludibile..".
"Continueremo a lavorare secondo la volontà del fondatore"
"La Fondazione, nata da questa visione e forte della direzione tracciata da Arnaldo Pomodoro nel corso di trent’anni - scrive Carlotta Montebello, direttore generale della Fondazione -, continuerà ad operare secondo la volontà del fondatore, garantendo la conservazione e la valorizzazione della sua opera, impegnandosi a diffondere il proprio patrimonio materiale e immateriale attraverso la realizzazione di mostre, eventi e iniziative in uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte e della scultura, che mira a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società. Mancherai a tutti noi Arnaldo e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti".