il caso del centro del sud milano

La crisi del centro commerciale “Porte di Milano” arriva in Parlamento con l'interrogazione di Fabio Raimondo

Il centro sta attraversando una fase di crisi profonda accentuata dalla recente notizia della chiusura del supermercato Bennet, prevista per fine maggio 2025

La crisi del centro commerciale “Porte di Milano” arriva in Parlamento con l'interrogazione di Fabio Raimondo
Pubblicato:

E' arrivata come una doccia fredda pochi giorni fa la notizia della chiusura definitiva del punto vendita Bennet all'interno del centro “Porte di Milano” di Cesano Boscone prevista per il prossimo 31 maggio 2025. Ora la discussione sulla crisi del centro commerciale è finita a Roma grazie all'interrogazione parlamentare dell’on. Fabio Raimondo.

Fabio Raimondo porta in Parlamento il caso del centro commerciale “Porte di Milano”

CESANO BOSCONE - Nel giorno della Festa del Lavoro, il 1° maggio, l’on. Fabio Raimondo, deputato di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle Imprese e del Made in Italy e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, per richiamare l’attenzione nazionale sulla difficile situazione del centro commerciale “Porte di Milano” di Cesano Boscone.

Come riferisce Raimondo, "la struttura, da anni punto di riferimento per la comunità locale, sta attraversando una fase di crisi profonda, aggravata dalla recente comunicazione della chiusura del supermercato Bennet, prevista per fine maggio 2025.

La notizia ha suscitato forte preoccupazione tra i lavoratori e le istituzioni locali - continua l'onorevole - considerando anche le numerose attività cessate all’interno della galleria commerciale e il rischio di un effetto domino sull’intero comparto commerciale.

L'impegno in Regione per garantire continuità al Centro

Fratelli d’Italia è stata la prima forza politica a sollevare la questione, già dallo scorso autunno, - afferma ancora - sia in sede di Consiglio comunale a Cesano Boscone sia presso il Consiglio regionale della Lombardia, dimostrando attenzione e impegno costante per una vicenda che tocca da vicino molte famiglie e l’equilibrio sociale del territorio.

"Dare voce a chi rischia di perderlo"

"Nel giorno in cui celebriamo il lavoro, è nostro dovere dare voce a chi rischia di perderlo, soprattutto in realtà locali dove ogni posto ha un valore profondo – evidenzia l’on. Raimondo –. Portare il caso in Parlamento significa alzare il livello di attenzione istituzionale, con l’intento di favorire una soluzione condivisa. L’interrogazione vuole essere uno strumento utile per stimolare il confronto tra le parti, nell’auspicio che si possano tutelare i posti di lavoro e rilanciare l’intera area commerciale.

Il centro “Porte di Milano” è molto più di un semplice spazio commerciale: è una piazza cittadina, un punto di aggregazione per il territorio. Ritengo doveroso accendere i riflettori su questa vicenda, perché nessuna comunità può essere lasciata sola di fronte a una crisi come questa", conclude Raimondo.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali