Beccato l’imbrattatore seriale delle scuole milanesi: ora dovrà rimborsare i danni
Le sue “vittime” preferite erano gli edifici scolasti recentemente ristrutturati, dai muri perfettamente puliti
Identificato dalla Polizia Locale Sayer, il writer seriale che colpiva soprattutto le scuole milanesi, soprattutto quelle appena sistemate e ristrutturate: ora dovrà rimborsare i danni.
Beccato l’imbrattatore seriale delle scuole milanesi
MILANO - Dopo un’indagine lampo il Nucleo Tutela Decoro Urbano della Polizia Locale di Milano ha identificato l’imbrattatore seriale delle scuole: il graffitaro noto come "Sayer".
Nel suo mirino soprattutto gli edifici appena ristrutturati
Le sue “vittime” preferite erano gli edifici scolastici, in particolare quelli recentemente ristrutturati, dai muri perfettamente puliti. L’ultimo intervento ha riguardato la scuola primaria Pimentel in via Russo e l’Istituto Vespucci in viale Rimembranze di Lambrate, nonché diversi edifici privati.
Tradito dai "social"
Le sue gesta - spiega un comunicato - si ritrovano anche sui social media, uno dei mezzi investigativi usati dagli agenti della Polizia locale per identificare l’autore degli atti vandalici. Grazie all’esperienza degli inquirenti e al supporto del coordinamento dei comitati dei cittadini milanesi, sono state seguite le tracce del sospettato riuscendo a individuare la sua abitazione, il writer aveva tracciato la propria firma persino sul muro del suo palazzo.
Diverse bombolette di vernice trovate nella sua abitazione
Su delega della locale Autorità Giudiziaria, di concerto con personale della Polizia Locale competente per territorio, ieri è stata eseguita una perquisizione domiciliare presso la residenza dell’indagato, dove sono state rinvenute svariate bombolette di vernice spray usate dal vandalo, nonché diverse scritte sui muri della sua camera e alcuni bozzetti riportanti la tag “Sayer”.
Stesso esito ha dato l’ispezione eseguita sui dispositivi informatici dove gli agenti hanno trovato foto e video ritraenti le gesta vandaliche compiute negli anni dai writer. Vistosi alle strette rispetto agli indizi rinvenuti a seguito dell’attività investigativa esperita dagli inquirenti, il writer, italiano e maggiorenne, ha ammesso la responsabilità degli imbrattamenti e la paternità della tag “Sayer".
Ora dovrà rimborsare i costi della ripulitura
Dal 2009 il Comune di Milano agisce in via stragiudiziale per ottenere il risarcimento dei danni in forma pecuniaria, per quanto riguarda i costi di ripulitura sostenuti per riparare il danno subito, o in attività socialmente utili a favore di servizi pubblici per riparare il danno non patrimoniale all'immagine del Comune con funzione incisiva risocializzante ed educativa.
A oggi il Comune ha ottenuto circa 17mila ore di attività socialmente utili da parte di indagati o imputati di imbrattamento di edifici pubblici ma anche privati, mezzi di trasporto etc.