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Cambio al vertice di ITCOLD: Guido Mazzà nuovo presidente

La continuità e le sfide future per l'ingegnere milanese alla guida della Commissione Italiana Grandi Dighe

Cambio al vertice di ITCOLD: Guido Mazzà nuovo presidente
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L'ITCOLD, il Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe, ha nominato come nuovo presidente l'ingegnere milanese Guido Mazzà, già vicepresidente nel precedente mandato. Succede a Giovanni Ruggeri, con cui condivide una visione di continuità. L’obiettivo principale del nuovo presidente sarà consolidare i risultati ottenuti negli anni precedenti, mantenendo saldo il ruolo dell’associazione nella promozione degli studi e delle attività legate alla realizzazione e gestione delle dighe.

Le quattro "C" della presidenza Mazzà

Durante il suo insediamento, l'ingegnere Mazzà ha annunciato le linee guida del suo mandato, racchiuse in quattro parole chiave: Continuità, Collaborazione, Condivisione e Comunicazione. Queste rappresentano le direttrici principali che guideranno l'azione dell'associazione per i prossimi quattro anni, con un chiaro focus su coerenza e rinnovamento. Il primo punto della strategia di Mazzà è la continuità:

“La gestione delle attività sotto la guida di Giovanni Ruggeri – sottolinea Mazzà - ha portato a un significativo rilancio del ruolo di ITCOLD, sia per quanto riguarda la rivitalizzazione dei gruppi di lavoro che rappresentano la spina dorsale tecnica della nostra associazione, sia per l'organizzazione di moltissimi eventi che hanno visto la presenza di ITCOLD su tutto il territorio nazionale”

La collaborazione sarà un altro pilastro fondamentale. ITCOLD continuerà a lavorare in stretta sinergia con l’ICOLD (International Commission on Large Dams) e la sua sezione europea, EurCOLD. Mazzà ha sottolineato come sia cruciale mantenere vivo il dialogo con le università, favorendo la partecipazione dei giovani tramite iniziative come gli Open Day, volti a stimolare un rinnovato interesse verso il settore delle dighe.

Anche la condivisione delle conoscenze e delle competenze sarà una priorità per Mazzà, che intende promuovere una maggiore partecipazione della comunità ITCOLD. Il coinvolgimento attivo del Consiglio di Presidenza sarà centrale per rafforzare la proposta tecnico-scientifica dell’associazione. Particolare attenzione sarà dedicata alla formazione delle nuove generazioni e alla loro partecipazione nello Young Professional Forum, una piattaforma internazionale per i giovani professionisti del settore.

Infine la comunicazione:

“Si tratta – continua Mazzà – di un’azione già avviata nella precedente gestione con l'organizzazione di eventi di successo quali il "Dam Day" e i workshop "Dighe e Territorio", il cui obiettivo è quello di far conoscere ITCOLD al pubblico dei "non-addetti ai lavori". Un processo che sarà ulteriormente rafforzato nella convinzione che questo sia un obiettivo imprescindibile in una fase storica come quella che stiamo vivendo, caratterizzata da cambiamenti climatici epocali ai quali la politica nazionale ed europea dovrà rispondere ripensando a nuovi modelli energetici ed economici”.

La carriera di Guido Mazzà: un leader nel settore idroelettrico

Guido Mazzà vanta una lunga carriera nel settore delle grandi opere civili e idroelettriche. Laureato in ingegneria civile al Politecnico di Milano, ha iniziato come progettista di strutture civili prima di entrare nel Centro di Ricerca Idraulica e Strutturale dell’ENEL. Da lì, ha continuato ad acquisire ruoli di crescente responsabilità, arrivando a dirigere il Dipartimento Reti e Infrastrutture di CESI RICERCA, prima di approdare alla società RSE SpA.

Durante la sua carriera, Mazzà ha contribuito a numerosi progetti di valutazione della sicurezza e riabilitazione delle dighe, in Italia e all’estero, e ha pubblicato oltre 50 articoli scientifici. Il suo impegno internazionale è culminato con la nomina a Chairman del Comitato tecnico ICOLD sugli aspetti computazionali legati alle dighe.

Le sfide future di ITCOLD

Sotto la guida di Mazzà, ITCOLD dovrà affrontare importanti sfide legate ai cambiamenti climatici e alle trasformazioni energetiche. La continuità con la precedente gestione sarà un punto di forza per proseguire il cammino intrapreso, ma sarà fondamentale anche valorizzare le nuove competenze e la partecipazione delle giovani generazioni, in particolare le donne, che stanno emergendo con forza nel settore.

Il futuro delle grandi dighe in Italia passerà da una gestione integrata e collaborativa, in grado di rispondere alle esigenze tecniche, scientifiche e sociali di un mondo in costante evoluzione.

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