l'iniziativa in classe

A Milano e hinterland si cercano 40mila artigiani: al via il progetto per avvicinare al lavoro i giovani dalle scuole

Per avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato fin dalla scuola, parte il progetto dell'Unione Artigiani di Milano "Porto un artigiano in classe"

A Milano e hinterland si cercano 40mila artigiani: al via il progetto per avvicinare al lavoro i giovani dalle scuole
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E' stata presentata questa mattina nella Sala Alessi di Palazzo Marino l’iniziativa dell'Unione Artigiani di Milano "Porto un artigiano in classe" che ha l'obiettivo di avvicinare i giovani studenti al mondo del lavoro artigianale

In provincia di Milano e in Brianza mancano 40mila artigiani

MILANO - In provincia di Milano e in Brianza mancano 40mila artigiani che non si trovano e bisogna avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato, fin dalla scuola.

Il progetto per avvicinare al lavoro i giovani dalle scuole

E' questo è l’obiettivo che si è posta Unione Artigiani di Milano avviando il progetto "Porto un artigiano in classe". L’iniziativa è stata presentata questa mattina nella Sala Alessi di Palazzo Marino: si tratta di un patto di collaborazione tra la filiera formativa, le istituzioni e le imprese, insieme all’Ufficio scolastico territoriale, alla rete dei Centri di Formazione Professionale e all’assessorato alle attività produttive del Comune di Milano.

L’iniziativa prevede quindi un avvicinamento alla conoscenza del mondo del lavoro artigiano tramite visite nella classi dei professionisti, visite in azienda e laboratori esperienziali.

Lo stereotipo dell’artigiano visto come Geppetto

"Ormai nell’immaginario dei ragazzi, spesso, l’artigiano è Geppetto, un uomo di mezza età che vive in uno scalcinato laboratorio con l’inseparabile martello. - dichiara Claudio Vettor, coordinatore della ricerca per Unione Artigiani- Ne abbiamo tratto l’idea che ragazzi e mondo dell’artigianato hanno una immagine distorta e stereotipata l’uno dell’altro. Occorre quindi che questi due mondi si ascoltino reciprocamente per abbattere i pregiudizi".

Il direttore della Formazione AFOL metropolitana

"Per i genitori gli istituti professionali sono visti come scuole di secondo ordine, quasi una punizione e il ragionamento spesso è questo: se sei bravo vai al liceo, se sei così e così vai al tecnico, se sei uno scapestrato vai al professionale. - ha spiegato Massimo Maranello, direttore della Formazione AFOL metropolitana -. L’artigiano invece dà il senso di quella passione, interesse e soprattutto di concretezza, che è quello di cui i ragazzi hanno bisogno. I ragazzi hanno bisogno di esempi concreti, reali e appassionati. L’artigiano è questo".

I centri di formazione professionale: i numeri

A oggi la rete dei centri di formazione professionale coinvolge circa 14mila ragazzi nella Grande Milano e circa 4mila in Brianza, pari a poco più del 10% della popolazione scolastica sopra i 14 anni. I corsi durano generalmente tre anni e alla fine viene rilasciato un attestato di qualifica professionale. Prevedono fino al 50% di ore di pratica sul campo e la possibilità di svolgere anche un quarto anno, mentre una volta usciti i tassi di occupazione immediata sfiorano il 90%.

Un particolare dato riguarda invece gli studenti di origini non italiane: "L’importanza degli stranieri è crescente e ormai sono quasi la metà degli studenti. Questo da sollievo al problema del ricambio generazionale però noi vogliamo attirare anche i giovani italiani perché potrebbero avere un grande futuro davanti a sé, sia in termini di soddisfazione personale sia di ritorni economici", ha dichiarato il segretario dell’Unione Artigiani Marco Accornero.

L'assessora allo Sviluppo Economico e alle Politiche del lavoro

Per portare avanti il progetto, la categoria chiede dunque la vicinanza delle istituzioni, rappresentate questa mattina da Alessia Cappello, assessore allo Sviluppo Economico e alle Politiche del lavoro:

"Questo evento è importantissimo perché cominciamo ad andare a raccontare nelle scuole, soprattutto le scuole medie, a raccontare ai giovani la bellezza che c’è in un mestiere che è uno dei più importanti del Made in Italy, cioè l’artigianato, e raccontare loro che c’è dell’innovazione, c’è della tecnologia, che è un mestiere che appassiona, di cui ci si può innamorare e che può dare tante opportunità professionali e inserimento lavorativo fin da subito. Insomma, il mestiere dell’artigianato è un mestiere estremamente affascinante che ha bisogno di essere raccontato ai più giovani".

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