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Incontro su stadio San Siro: il secondo anello potrebbe essere sacrificato

Le reazioni dei club sono state prudenti: Alessandro Antonello e Paolo Scaroni hanno mantenuto il silenzio, ma il presidente del Milan ha ribadito la volontà di continuare a investire nel progetto di San Donato

Incontro su stadio San Siro: il secondo anello potrebbe essere sacrificato
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Incontro ieri mattina in Comune tra il sindaco Giuseppe Sala, la soprintendente ai Beni Culturali, Emanuela Carpani e i club Milan e Inter, con al centro il tema del vincolo sul Meazza.

Incontro su stadio San Siro

MILANO - L'ipotesi emersa nell'incontro è che se lo stadio dovesse diventare privato, quindi di proprietà delle squadre, il vincolo previsto dal 2025 non scatterebbe automaticamente. Inoltre il vincolo sul secondo anello potrebbe essere solo parziale, così da favorire la rifunzionalizzazione.

Sala resta in silenzio

“A questo punto ne abbiamo viste talmente tante che preferirei non parlare più finché non c’è qualcosa di concreto - ha commentato il sindaco Giuseppe Sala, a margine dell’apertura del CNMI Fashion Hub a Palazzo Giureconsulti -. Io parteciperò al tavolo di lavoro perché ci credo, è mio dovere ed è un’opzione che io difenderò, però da questo punto in poi preferisco smettere di commentare finché non c’è qualcosa di concreto sul tavolo che, ad oggi, non c’è ancora”.

L'intervento sul secondo anello

La soprintendente Emanuela Carpani ha giocato un ruolo chiave, lasciando intravedere possibilità di intervento sul secondo anello dello stadio, attualmente soggetto a vincoli. Sebbene una parte di esso possa dover essere sacrificata, Carpani ha sottolineato l'importanza di preservare elementi significativi.

Il dibattito si è concentrato sull'equilibrio tra conservazione e innovazione. Carpani ha messo in evidenza che la qualità del progetto sarà fondamentale, per garantire un miglioramento sia architettonico che della qualità della vita per i residenti. C'è anche un forte legame emotivo con il Meazza, simbolo del calcio italiano, e la possibilità che resti inutilizzato rappresenta una preoccupazione condivisa. Bisogna scongiurare che il Meazza resti vuoto, ha affermato, evidenziando i rischi di degrado del patrimonio senza una funzione attiva.

Il Milan mantiene l'idea di San Donato

Le reazioni dei club sono state prudenti: Alessandro Antonello e Paolo Scaroni hanno mantenuto il silenzio, ma il presidente del Milan ha ribadito la volontà di continuare a investire nel progetto di San Donato, pur rimanendo aperto a ulteriori sviluppi da parte del Comune.

Un tema importante emerso riguarda la possibile trasformazione del Meazza in un bene privato, che potrebbe modificare la tutela giuridica attuale. Tuttavia, Carpani ha chiarito che, indipendentemente da questi aspetti legali, il focus principale deve rimanere sulla creazione di un progetto convincente e condiviso.

Le reazioni, Verdi: "Comune ostaggio dei capricci delle squadre"

"Sempre peggio. Confusione e indeterminatezza aumentano. Per noi la via maestra rimane il no al consumo di suolo, 50mila mq di verde che viene cementificato per fare il nuovo stadio sono inaccettabili": così il consigliere dei Verdi, Carlo Monguzzi. "Il Consiglio comunale dia una indicazione chiara: si ristrutturi San Siro, visto che è possibilissimo, e il sindaco porti avanti con chiarezza e decisione questa indicazione. Il Comune non può continuare a essere ostaggio dei capricci delle squadre".

Fedrighini: "Vicenda grottesca, parere già formalizzato"

"La non notizia del giorno, dopo l'incontro del sindaco Sala, Milan e Inter con la Soprintendenza, è che 'se il Meazza diventasse di proprietà privata, il vincolo non scatterebbe in modo automatico': cosa nota a qualunque studente di medio livello al primo anno di giurisprudenza. È ovvio che un privato non avrebbe interesse a vincolare un bene che intende abbattere e il vincolo non scatta automaticamente. Ma nel caso di specie le cose sono molto diverse, perché la Soprintendenza ha già formalizzato un parere in merito e qualunque associazione ambientalista avrebbe titolo ad interpellare la Soprintendenza per ottenere conferma del parere dal Ministero all'unanimità il 7 agosto 2023, favorevole al vincolo sul Meazza. La vicenda oscilla fra il grottesco e il divertente". Lo dichiara il consigliere del Gruppo Misto Enrico Fedrighini.

Gorini: "Istituzioni trattate come CDA"

 "Milano vive uno psicodramma politico: nel giro di 24 ore il sindaco Sala può dichiarare che si sta valutando un nuovo megaprogetto e subito dopo benedire le depavimentazioni perchè c'è troppo cemento in città. Tutto e il contrario di tutto. Ieri in risposta all'ennesimo avvitamento della questione San Siro ha deciso di non presentarsi in Consiglio Comunale, mandandoci a dire attraverso i giornali che noi sul tema abbiamo già parlato e non dovremo esprimerci più. Peccato che solo il Consiglio, non il sindaco, possa decidere su cosa si esprime il Consiglio". Così sui social il capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino Tommaso Gorini. "Ora possiamo far finta di dimenticarcelo e mettere in scena pantomime patetiche come ha fatto ieri l'opposizione occupando l'Aula e impedendo al Consiglio di svolgersi. Oppure possiamo prendere in mano la situazione e metterci a fare proposte, fare politica, sia d'accordo il sindaco o meno. - prosegue Gorini - È stata l'assenza di politica, l'ossessione per il 'decision making', il trattare le istituzioni come CdA e il rivendicare con orgoglio l'assenza di valori, idee, ideologie a portarci nella situazione in cui siamo ora: senza un'idea chiara di città, a prendere per buono tutto e il contrario di tutto. La politica, il coraggio di rivendicare un'idea, una prospettiva, prendendosi anche il rischio di sbagliare, ci può ancora salvare".

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