Morti sul lavoro, nei primi sette mesi del 2024 in Lombardia già 102 le vittime: più di 14 al mese
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (23), che è anche la realtà che conta il maggior numero di denunce totali di infortunio
Il tragico bilancio dei morti sul lavoro è in netto aumento in Italia rispetto al 2023 con un numero di 577 persone decedute sul luogo di lavoro negli ultimi sette mesi, di queste 102 sono le vittime nella sola Lombardia. Una vittima su tre è straniera. La mappatura delle province più pericolose in regione.
Morti sul lavoro in Lombardia, già 102 le vittime: più di 14 al mese
Il commento ai dati aggiornati al mese di luglio 2024:
"A fine luglio 2024 sono già 102 le vittime sul lavoro in Lombardia. Più di 14 al mese. Oltre 3 ogni settimana. Una vittima su tre è straniera. Una triste media che rimane costante negli ultimi mesi e che scandisce purtroppo una tragedia quotidiana in regione. E che si rivela ancor più drammatica dello scorso anno quando le vittime a fine luglio erano 97. Tant’è che la Lombardia rimane in cima alla graduatoria delle vittime in Italia. Ma è diversa la situazione quando si parla di rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa (che è la più numerosa in Italia). E infatti la Lombardia viene inserita in zona gialla, vale a dire in quella fascia di regioni che fanno rilevare un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale".
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, inizia così la propria esplorazione dell’ultima indagine sull’emergenza in Lombardia elaborata dal proprio team di esperti.
“In Lombardia si verificano 16,4 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 18,7. Purtroppo, come già visto nei mesi scorsi, questo dato positivo regionale non viene riscontrato in tutte le province della regione. Tant’è che Pavia e Brescia sono ancora in zona rossa con un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale fino ad arrivare, nel caso di Pavia, a 42,3 infortuni mortali ogni milione di occupati, e a 32,8 per Brescia”.
Il rischio di morte in Lombardia provincia per provincia
Come riporta Prima La Martesana, per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine luglio 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (16,4 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 18,7.
Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che in zona rossa ci sono Pavia (42,3), Brescia (32,8). Seguono, in zona arancione, Mantova (22,0), Lecco (20,6), Lodi (19,9) e Monza Brianza (19,8). In zona bianca troviamo invece: Sondrio (13,4), Cremona (13,0), Bergamo (12,2), Milano (10,6), Varese (7,7), e Como (3,8).
Infortuni totali (mortali e non) dei primi sette mesi del 2024 in Lombardia
Sono 102 i decessi da gennaio a luglio 2024 (contro i 97 di fine luglio del 2023): 74 quelli rilevati in occasione di lavoro (come lo scorso anno) e 28 quelli in itinere (5 in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (23). Seguono: Brescia (22), Pavia (12), Bergamo (11), Monza Brianza (8), Mantova e Varese (6), Lodi (5), Cremona e Lecco (3), Como (2) e Sondrio (1).Mentre Brescia è in cima alla graduatoria quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 18 vittime. Seguono: Milano (16), Pavia (10), Monza Brianza (8), Bergamo (6), Mantova (4), Lecco e Varese (3), Cremona e Lodi (2), Como e Sondrio (1).
Alla fine di luglio il numero di denunce per infortunio totali aumenta rispetto al 2023
A fine di luglio 2024 le denunce di infortunio totali sono aumentate di quasi 1.000 unità rispetto alla fine di luglio del 2023 (+1,5%): erano 65.465 e ora sono 66.445 e pari al 18,9% di quelle rilevate in Italia.
L'attività manifatturiera è il settore più colpito in Lombardia
Le attività Manifatturiere, anche alla fine di luglio 2024, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (9.799). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (3.929), Commercio (3.555), Sanità (3.414) e Costruzioni (3.355).
E' Milano a far rilevare il più elevato numero di denunce totali
È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (22.087), seguita da: Brescia (9.276), Bergamo (7.804), Varese (5.938), Monza Brianza (4.676), Como (3.214), Mantova (3.043), Pavia (2.866), Cremona (2.800), Lecco (2.091), Lodi (1.367) e Sondrio (1.283).
Infortuni per genere e nazionalità: ecco le statistiche
Infine, sono 23.534 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (18.411 in occasione di lavoro) e 42.911 quelle degli uomini (36.975 in occasione di lavoro). E sono 7 le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro, mentre 4 in itinere. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 16.751 su 66.445 (circa il 25,2%). E sono 13.928 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro.
Sono 33 i lavoratori stranieri deceduti nei primi sette mesi del 2024 su un totale di 102 (1 su 3), 24 dei quali in occasione di lavoro su un totale di 74 (ancora una vittima su tre è straniera).
Cos'è l'incidenza degli infortuni?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
A cosa serve la zonizzazione realizzata dall'Osservatorio sicurezza e ambiente Vega?
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.