Minaccia la compagna armato di mannaia in un bar di via Padova: arrestato 45enne
In manette anche un 23enne italiano per persecuzioni nel confronti della sua ex compagna di 36 anni
Due casi di soprusi di uomini verso due donne a Milano: il primo è accaduto in un bar di via Padova quando un 45enne ha minacciato la compagna armato di mannaia arrestato
45enne minaccia la compagna armato di mannaia in un bar di via Padova
MILANO - Armato di mannaia da macellaio ha minacciato la compagna in un bar di via Padova. Per questa ragione un 45enne italiano pregiudicato è stato arrestato dai Carabinieri chiamati dai passanti.
In casa trovata la mannaia da macellaio
Nel pomeriggio di venerdì 14 giugno i militari hanno rintracciato il 45enne, appartenente ad una famiglia con un lungo curriculum criminale e molto conosciuta in zona, che nel frattempo si era allontanato dal bar e lo hanno trovato in possesso di un taglierino nascosto in una tasca. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare i Carabinieri hanno trovato la mannaia da macellaio di circa 30 centimetri che poco prima aveva usato per minacciare la donna.
Due anni infernali
Per più di due anni l'uomo ha costretto la donna ad aggressioni fisiche, minacce e continue scenate di gelosia. Per diversi mesi l'ha costretta in casa con le telecamere installate davanti alla porta di casa per controllare i suoi movimenti. Quando la donna è riuscita a chiudere questa malata relazione l'uomo non ha trovato di meglio che ricattarla facendosi forte del nome della sua famiglia che avrebbe aggiustato i conti con lei.
Altro caso di soprusi verso una donna: in manette 23enne
Poche ore più tardi, i Carabinieri hanno anche arrestato anche un 23enne italiano incensurato per persecuzioni nel confronti della sua ex compagna, una 36enne rumena domiciliata in zona via Varesina.
Il 23enne si era presentato poco prima a casa della donna, rifiutando di allontanarsi malgrado le numerose richieste. I Carabinieri giunti sul posto hanno appreso di una lunga serie di atti persecutori consistenti in frequenti appostamenti nei pressi dell'abitazione e ossessivi messaggi finalizzati a ricucire il rapporto. Il 23enne è stato portato in caserma e poi trasferito nel carcere di San Vittore.