Fuggono a un controllo e i militari li inseguono per la città: guidavano senza patente
Una volta bloccati sono stati trovati anche in possesso di droga
Inseguimento per le strade di Milano, ieri 16 giugno 2024. Due giovani di 18 e 19 anni sono fuggiti a un controllo e poi sono finiti in manette per resistenza, violenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento.
Fuggono a un controllo e i militari li inseguono per la città
MILANO - Durante il servizio perlustrativo in via San Giusto, i Carabinieri hanno intimato l'alt ad un'auto di grossa cilindrata con a bordo 4 soggetti, che è passata ad alta velocità e che, dopo il cenno di fermarsi, si è improvvisamente data alla fuga. Ne è scaturito un breve inseguimento, durante il quale i fuggitivi hanno speronato lateralmente l'autoradio ed altri veicoli in sosta, uno dei quali ha colpito di striscio ad una gamba un agente della polizia locale facendolo cadere a terra, senza provocargli gravi lesioni.
Aggrediti i militari
La fuga è poi terminata in via Novara dove i soggetti, precedentemente bloccati dalle macchine incolonnate nel traffico, hanno nuovamente tamponato il veicolo di servizio che arrivava da dietro, innestando la retromarcia per cercare di divincolarsi.
I due arrestati, inoltre, per sottrarsi al controllo, hanno ingaggiato una colluttazione con gli operanti, venendo infine immobilizzati e messi in sicurezza anche grazie al tempestivo intervento di altri equipaggi.
Senza patente
Il 18enne, che era alla guida del veicolo, è risultato sprovvisto di patente di guida poiché mai conseguita mentre un altro passeggero dell’auto, minorenne, estraneo ai fatti, è stato trovato in possesso di una modica quantità di hashish e segnalato alla Prefettura.
Diversi giorni di prognosi
I militari hanno riportato lesioni, refertate presso l’ospedale Fatebenefratelli e giudicate guaribili in 5 e 10 giorni, mentre i due arrestati sono stati fatti visitare presso il medesimo nosocomio e refertati entrambi con 2 giorni di prognosi per lievi escoriazioni riportate durante la colluttazione e successivamente trattenuti presso le camere di sicurezza in attesa di giudizio direttissimo.