La polemica della comunità ebraica a Milano, parteciperà al corteo del 25 aprile ma senza gonfalone
Divergenze tra il presidente della comunità e l'Anpi milanese riguardo alla menzione della liberazione degli ostaggi di Hamas
Il presidente del Museo della Brigata ebraica Davide Romano ha chiarito che la presenza della Brigata mira a testimoniare i valori dell'antifascismo e della democrazia.
Tutto pronto per il 25 aprile a Milano
Tutto pronto a Milano per la manifestazioni della Festa della Liberazione il prossimo giovedì 25 aprile. La città si prepara a festeggiare come ogni anno una giornata dedicata a commemorare la liberazione dell'Italia dal nazifascismo e la caduta del regime fascista. Tuttavia, già si registrano tensioni e polemiche riguardanti la partecipazione di alcune comunità e organizzazioni.
La giornata inizierà con la deposizione di corone in ricordo di coloro che persero la vita durante la Resistenza partigiana. Appuntamento alle 9 in piazza Tricolore, alle 9.15 a Palazzo Isimbardi, alle 9.30 a Palazzo Marino, alle 10 in Loggia dei Mercanti, alle 10.30 in largo Caduti Milanesi per la Patria e alle 11 in piazzale Loreto.
Il corteo dalle 14 e le polemiche
Rappresentanti dell'amministrazione comunale parteciperanno a questi momenti di commemorazione che avranno luogo in diversi luoghi simbolici della città. Alle 14 prenderà il via il tradizionale corteo del 25 aprile che si snoderà da corso Venezia fino a piazza Duomo ed è proprio per questo corteo che ci sono polemiche.
I discorsi celebrativi saranno tenuti da figure di rilievo tra cui il sindaco Beppe Sala, il presidente provinciale dell'Anpi Primo Minelli e l'attore e regista Pif. Tuttavia, dietro le quinte, si stanno verificando problemi tra il sindaco e il leader della comunità ebraica milanese.
La Brigata ebraica partecipa ma senza gonfalone
La comunità ebraica aveva originariamente deciso di non partecipare al corteo a causa di divergenze con l'Anpi milanese riguardo alla menzione della liberazione degli ostaggi di Hamas nello striscione di apertura. Il presidente del consiglio della comunità ebraica Walker Meghnagi ha espresso il suo dissenso rispetto a questa decisione sottolineando le questioni storiche legate al coinvolgimento palestinese durante la seconda guerra mondiale.
Nonostante le tensioni, la Brigata ebraica ha confermato la sua partecipazione al corteo ma senza portare il proprio gonfalone. Il presidente del Museo della Brigata ebraica Davide Romano ha chiarito che la presenza della Brigata mira a testimoniare i valori dell'antifascismo e della democrazia.
Lo slogan verrà protetto dalle forze dell'ordine
La decisione della comunità ebraica di partecipare o meno alla manifestazione è stata definita da Sala come una scelta individuale e questo ha fatto innervosire parte della comunità ebraica. Il presidente ha ribattuto sottolineando la gravità della situazione e la necessità di una maggiore comprensione.
Lo spezzone della Brigata ebraica con scritto "Ora e sempre la democrazia si difende" durante il corteo sarà protetto dalle forze dell'ordine e dai City Angels, in previsione di possibili problemi di ordine pubblico. Oltre alla presenza della Brigata ebraica, con loro ci sarà la partecipazione di diversi partiti politici e organizzazioni tra cui Radicali, +Europa, Italia Viva e Azione insieme a esponenti della comunità iraniana e dell'associazione Sinistra per Israele.
Resta incerta la partecipazione di altre comunità come quella ucraina e dei russi liberi che stanno ancora valutando il loro coinvolgimento nella giornata di celebrazione e commemorazione della liberazione.