Il Cinema Anteo celebra i suoi primi 45 anni di attività: gli interventi dei protagonisti e degli amici
Nel 2024 è il primo cinema a livello nazionale per presenze, superando le 60.000 unità, dato di febbraio
Il Cinema Anteo celebra i suoi primi 45 anni di attività: ripercorriamo la storia dello storico cinema nato il 1° maggio 1979 a Milano.
I primi 45 anni dello “storico” Cinema Anteo
MILANO - Più di un secolo fa, nel 1921 per l’esattezza, il critico Ricciotto Canudo coniò l’espressione Settima Arte, affiancandola, da lì e per sempre, al cinema. “La cinematografia - diceva - unisce e sintetizza l'estensione dello spazio e la dimensione del tempo”.
Oggi il tempo, dopo un secolo, è cambiato e ha plasmato le nostre vite, la nostra quotidianità è irrimediabilmente stata modificata dall’avvento del micro schermo dello smartphone, dalla condivisione dei social e dalla bulimia contenutistica delle piattaforme on demand, allontanandoci sempre di più dai quei luoghi di cultura, di dibattito, di comunità come lo sono stati i cinema.
A Milano cinema equivale ad Anteo
Dal 1° maggio 1979, a Milano, cinema equivale all’Anteo. Dapprima una sala, poi uno spazio polivalente. Una trasformazione che ha permesso al cinema meneghino di diventare nel 2024 il primo cinema a livello nazionale per presenze, superando le 60.000 unità, dato di febbraio. Un traguardo che ha il gusto del regalo di compleanno, poiché tra pochi giorni l’Anteo compirà 45 anni.
L'assessore milanese Sacchi
Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha commentato così il suo rapporto con la sala milanese: “Questo è un luogo intimo, non voglio fare un saluto meramente istituzionale. Mi sento di fare qualcosa di più. Anteo è un modello, un luogo di riferimento. La locuzione “vado all’Anteo” è diventata il nome di un’abitudine dei milanesi, un’attività che racconta qualcosa. Ho tanti ricordi che mi legano a queste sale. Con il Covid abbiamo temuto che non potesse rialzarsi bene l’attività della sala poiché è stato un settore - quello dell’intrattenimento e del cinema - che porta ancora delle cicatrici pesanti e dolorose”.
Il presente e futuro del cinema secondo l’assessore deve essere “aperto, democratico e capillare nella città. I cinema nelle arene, nelle piazze sono un servizio per i cittadini. Le nostre iniziative vanno verso una proposta di unità, di stare insieme, di trovarsi. Mai come oggi, tra guerre e social, ne abbiamo bisogno”.
Il socio e fondatore Lionello Cerri
Lionello Cerri, imprenditore, socio e fondatore del cinema Anteo ha raccontato:
“Abbiamo iniziato facendo conoscere autori e cinematografie che erano sconosciute come il cinema tedesco di Fassbinder, il cinema inglese e quello spagnolo di Almodovar, proiettati in lingua originale con i sottotitoli, che facevano decine di migliaia di presenze, e ci siamo battuti per diffondere il cinema indipendente, sia italiano che internazionale. L’obiettivo è sempre stato quello di costruire un rapporto di fiducia con il pubblico che, dopo averci conosciuto, si lascia guidare dalla proposta collegata alla società e alla realtà che viviamo”.
La giornalista Mainardi
Cristiana Mainardi, giornalista e elemento fondamentale dell’Anteo, ha sottolineato l’attenzione alle tematiche più sensibili: “L’Anteo è un luogo di sicurezza, di cura, di aggregazione. Abbiamo il compito di essere una sorta di sentinella di quartiere e di prenderci cura di un problema e attivare culturalmente ogni cittadino. Infatti, sottolineiamo con forza che le sale dell’Anteo sono punti viola, ossia spazi di inclusione e accoglimento delle persone che hanno subito violenza o fuggono da una situazione complessa, di difesa, di difficoltà. Parte della programmazione sarà dedicata alla lotta contro la violenza di genere. Un’altra parola importante è l’ambiente. Viviamo in una zona altamente inquinata e vogliamo dare il nostro contributo con la fabbrica dell’aria. Nel mese di maggio verranno inserite nelle sale due installazioni di filtrazione botanica. In sostanza, senza entrare nei tecnicismi, sono dei sistemi di filtraggio e pulizia dell’aria. All’interno delle sale, che sono zone a rischio, l’aria verrà ripulita”.
Il responsabile dell’organizzazione
Sergio Oliva, responsabile dell’organizzazione e della programmazione, parla della crescita del progetto Anteo: “All’inizio eravamo solo una monosala, tra l’altro con pellicole extra commerciali e quindi non mainstream. Poi, grazie a passione e fatica, siamo passati ai tre schermi, poi nove e adesso offriamo una sala on demand e una sala VR (Virtual Reality)”.
Claudio Bisio, amico, socio, attore, regista
Claudio Bisio, amico, socio, attore, regista, ha concluso così la conferenza dedicata ai 45 anni del cinema Anteo: “Ci è voluto grande coraggio e imprenditorialità. Io sono orgoglioso e fiero di essere socio di una realtà con i conti in ordine. Mi piacerebbe dire di aver conosciuto mia moglie all’Anteo, ma non è vero. Però, è vero che frequento l’Anteo da sempre ed è bello poter dire di appartenere a questa comunità”.
“La cinematografia unisce e sintetizza” diceva Ricciotto Canudo. In un’epoca fatta di contenuti rapidi, evanescenti, evitabili, siamo di fronte a un punto fermo, un luogo che diventa non-luogo. Il cinema, più della settima arte, ma una comunità, un'esperienza, un’idea che resta, vive e dona energia.
Fabio Fagnani