È morta a vent'anni per un tiramisù: due indagati per omicidio colposo
Sono diverse le irregolarità riscontrate nella produzione del dolce che sono emerse dalle indagini
Quasi un anno fa la ventenne Anna Bellisario è morta a causa di uno shock anafilattico, dopo aver mangiato un tiramisù vegano in un fast food. Sembra che il dolce non fosse poi così "vegano", ma che a causa di negligenza da parte dell'azienda contenesse tracce di latte, a cui lei era allergica.
È morta a vent'anni per un tiramisù
MILANO - Come riporta il Giornale dei Navigli, alle radici di questa tragica vicenda vi sono diverse problematiche riscontrate all'interno dell'azienda di Assago Glg che produce il dolce. Sembra che i prodotti vegani e non vegani fossero preparati nello stesso ambiente, contemporaneamente e sullo stesso tavolo, creando confusione e possibilità di contaminazione incrociata. Questo ha portato ad un grave errore nella produzione, con l'uso di ingredienti di origine animale, come il mascarpone, invece di ingredienti di origine vegetale.
Ma non è tutto. Gli operatori che lavoravano nel laboratorio non avevano una formazione adeguata. In particolare, un dipendente aveva seguito solo un corso generico di quattro ore sull'igiene.
L'accusa è di omicidio colposo
Di fronte a queste molteplici criticità, il gip di Milano, Fiammetta Modica, ha emesso un'ordinanza che prevede l'interdizione dall'attività imprenditoriale per un anno a carico di Giuseppe Loiero e della madre Giovanna Anoia. I due sono il legale rappresentante e la responsabile delle linee produttive dell'azienda produttrice del tiramisù vegano incriminato. Sono entrambi indagati per omicidio colposo per la morte di Anna Bellisario.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio, hanno coinvolto le autorità sanitarie e i carabinieri del Nas. E' stata esclusa qualsiasi responsabilità per i produttori della maionese consumata quella sera e per i titolari del fast food. Al contrario, la Glg è in serio pericolo di finire sotto processo.
I responsabili dell'azienda non mostrano pentimento
Il gip ha sottolineato l'assoluta gravità del fatto e la negligenza dei responsabili dell'azienda. Una delle intercettazioni ha rivelato che il loro pensiero era rivolto esclusivamente ai vegani, senza prendere in considerazione gli allergici.
Inoltre, sembra che Giuseppe Loiero abbia creato un registro di formazione per i dipendenti successivamente alla morte della giovane.
Nonostante la morte di Anna Bellisario, i due indagati non hanno dimostrato alcuna resipiscenza nel loro comportamento inadeguato.