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Sullo Stadio San Siro ultimatum di Sala a Inter e Milan: "120 giorni per dirci cosa vogliono fare"

L'amministrazione comunale milanese decide fare ricorso contro il vincolo posto dalla Sovrintendenza che "sta causando un danno economico ai cittadini"

Sullo Stadio San Siro ultimatum di Sala a Inter e Milan: "120 giorni per dirci cosa vogliono fare"
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Stadio San Siro: il sindaco decide di fare ricorso contro il vincolo e dà l'ultimatum dalle società di Milan e Inter: 120 giorni per decidere che fare.

Ultimatum di Sala a Inter e Milan

MILANO - Nella Commissione convocata a Palazzo Marino sulla vicenda dello stadio Meazza sono emerse delle novità che potrebbero far ripensare all'ipotesi spostamento da Milano le due squadre milanesi, oppure anche solo una delle due.

Perchè se è vero che il Milan ha già fatto il primo passo verso la costruzione del suo nuovo stadio nel Comune di San Donato Milanese con la presentazione del progetto di quella che sarà la sua nuova casa, anche l'Inter ha presentato la bozza progettuale del nuovo stadio nerazzurro al sindaco che potrebbe sorgere sul territorio di Rozzano.

Sala: "Ricorso contro vincolo, uffici al lavoro"

Ora dal Comune di Milano si tenta di far cambiare l'idea di trasloco alle due società con l'utimatum che il sindaco Giuseppe Sala ha lanciato nel corso della commissione consiliare dedicata al tema stadio che si è tenuta ieri a Palazzo Marino.

"Il Comune è al lavoro per presentare ricorso contro il vincolo sul secondo anello dello stadio Meazza", dice il primo cittadino milanese, "Il nostro orientamento sul vincolo è di ricorrere avverso il parere favorevole del Ministero della Cultura, parere che cita la sussistenza di un interesse culturale per il secondo anello. In questo senso stanno lavorando i nostri uffici. Segnaleremo in modo ufficiale al Governo e alla Corte dei Conti che c'è un danno economico chiaro per il Comune". "La mia opinione - ha concluso il sindaco - è che è un vincolo assurdo, di nocumento al valore patrimoniale e alla ricchezza del Comune di Milano e dei milanesi".

Le Proprietà dei Club non si parlano

"Le proprietà di Milan e Inter non si parlano" afferma il sindaco, secondo il quale questo sarebbe ulteriore prova della volontà dei club di procedere separatamente ciascuna con un suo progetto per un nuovo stadio. Nel corso della commissione ha infatti detto: "Le proprietà non si parlano, non i manager, le società, sfido chiunque a dimostrare che non sia così" e a prova di ciò ha ricordato che a fine settembre, nell'ultima interlocuzione formale con il Comune "hanno risposto disgiuntamente".

Quindi, ha concluso il sindaco "la mia conclusione è che la voglia di avere un proprio stadio, per ognuno di loro, stia prendendo il sopravvento e non giudico la cosa, è fattuale". Né Milan né Inter, ha poi chiarito poi Sala, hanno ancora escluso definitivamente l'ipotesi Meazza. "Abbiamo chiesto conferma del loro interesse e nella loro risposta nessuna delle squadre ha scritto 'per noi San Siro è una partita da non considerare'", ha riferito Sala.

20 giorni ai due club di Milano

Un incontro informale tra con i consiglieri comunali e le squadre e 120 giorni ai club "per avere contezza di quello che vogliono fare": queste le linee tracciate dal sindaco Giuseppe Sala. "Oggi è venuto fuori, e secondo me è una cosa positiva, che bisogna essere più insistenti e determinati perché riconsiderino l'opzione San Siro: è evidente che bisogna poi ripartire dalle condizioni oggettive - ha detto Sala -. Se cominciassimo ad ascoltarli magari qualcosa potrà succedere. Quello che ho chiesto alla minoranza è questo: ognuno fa la sua parte, ma dobbiamo stare uniti nel tentativo di discutere su basi oggettive con le squadre alla loro presenza. Voglio che sentano dalla viva voce delle squadre perché fino ad oggi hanno detto no alla ristrutturazione".

Quanto alla 'formula' per l'incontro Sala ha spiegato ancora che "eviterei la riunione in Consiglio comunale perché quando c'è una platea si tende a cercare il protagonismo nelle dichiarazioni. Credo che sia invece utile una riunione magari informale con le squadre, ma per me sarebbe categorico che non la facessi da solo ma con rappresentanti di maggioranza e minoranza". Parallelamente "vogliamo dare 120 giorni alle squadre per avere contezza di quello che vogliono fare, mi sembra un tempo congruo. Chiederò all'assessore Tancredi di agire in questo senso".

Le difficoltà per costruire l'impianto fa San Donato

La costruzione di uno stadio in un'area fuori da Milano comporterebbe "difficoltà non insormontabili, ma comunque significative" dal punto di vista progettuale, sottolinea ancora Sala, che ha preso come esempio l'ipotesi San Donato per il Milan, anche dopo aver sentito l'ex sindaco del comune dell'hinterland.

Ad esempio, ha detto "quando c'è una partita di cartello a Milano il Comune schiera 120 vigili, San Donato oggi ha 22 agenti e 3 ufficiali" e ancora "Atm schiera 100 operatori aggiuntivi" e anche Amsa potenzia il servizio. "Noi non intendiamo ostacolare lo stadio, è possibile che non sia così diverso per Milano che lo stadio sia nel nostro Comune o nella cintura - ha osservato Sala - Lo stadio di cui si parla a Roma è probabilmente più distante dal centro di quanto non lo sia San Donato da Milano" ma, ha sottolineato "c'è una logica di delicatezza progettuale".

Tra le criticità elencate dal sindaco anche la questione parcheggio "tutti pensiamo non sia semplice un parcheggio nel parco Sud" e la viabilità per la zona visto che, come ha ricordato Sala, erano già emerse criticità sugli svincoli autostradali in quell'area anche in relazione ai progetti per le olimpiadi invernali

 

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