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Rapina a Carlo Sainz, per la pm tutto era stato pianificato nei dettagli

I responsabili sembrano dei fantasmi nelle banche dati. Tra loro anche un minorenne

Rapina a Carlo Sainz, per la pm tutto era stato pianificato nei dettagli
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Il famoso pilota di Formula 1 Carlos Sainz è stato vittima di una rapina durante la sua visita a Milano. Uno dei tre rapinatori, 16enne, indossava un cappellino della squadra di Formula 1 McLaren, il che ha colpito il ferrarista. Carlos Sainz definisce l'episodio uno "spiacevole incidente", ma per la procuratrice Silvia Bonardi, la rapina era stata pianificata nei minimi dettagli: è stata rapida, con una fuga calcolata e un trasferimento veloce del bottino di mano in mano.

Rapina pianificata nei dettagli

MILANO - Gli arrestati, che hanno confessato il loro coinvolgimento, sembrano essere dei "fantasmi" per le banche dati. Privi di documenti e dimora.

A.M., di 16 anni, Mohamed R., di 19, e Kasi S., di 20, affermano di essere marocchini e di essere arrivati da Marsiglia proprio domenica, poche ore prima dell'arrivo di Sainz in albergo alle 20.30, dopo la festa per il podio a Monza.

Sainz ha pensato fossero dei fans

Il pilota ha fornito una dettagliata testimonianza degli eventi: ha lasciato la sua Ferrari "SF 90" in via Manzoni, si è ripreso i bagagli dal SUV del suo manager e mentre stava entrando nell'Armani Hotel ha notato i tre individui alle sue spalle. Inizialmente ha pensato che fossero dei fan che volevano un autografo o una foto.

Invece, improvvisamente uno dei tre lo ha afferrato per la spalla, tenendogli fermo il braccio, e in pochi istanti è riuscito a strappargli dal polso il suo orologio Richard Mille, modello "Alexander Zverev", con una cassa grigia e un cinturino in tessuto rosso. Sul polso del pilota è rimasto un segno del violento strattone. Carlos Sainz ha gridato "L'orologio, l'orologio!" mentre i tre criminali fuggivano.

L'inseguimento

L'inseguimento che ne è scaturito è stato degno di un film d'azione. Il pilota ha ripreso il SUV e ha sfrecciato tra le vetrine delle boutique di via Monte Napoleone. Alla fine, è riuscito a raggiungere uno dei rapinatori, abbandonando l'auto e inseguendolo a piedi, supportato da due passanti. Grazie al loro aiuto, Sainz è riuscito a bloccare uno dei rapinatori in via Catena. Gli altri due sono stati fermati da cittadini comuni, di cui uno aveva ancora il bottino della rapina in tasca.

Carlos Sainz ha voluto ringraziare pubblicamente le persone che lo hanno aiutato e la Polizia di Stato, per il loro intervento tempestivo e l'impegno nel fermare i rapinatori. Sainz ha definito l'episodio come un "incidente spiacevole", ma è grato per il supporto ricevuto e per essere riuscito a recuperare l'orologio che ha un valore di 315mila euro.

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