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"La vita senza casa dimmi tu che vita è": la protesta del Politecnico si sposta allo studentato di viale Romagna

Gli studenti stanno scioperando all'edificio chiuso per lavori di ristrutturazione e chiedono risposte dalle istituzioni

"La vita senza casa dimmi tu che vita è": la protesta del Politecnico si sposta allo studentato di viale Romagna
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"La vita senza casa dimmi tu che vita è" recita lo striscione affisso sulle pareti della "Casa dello Studente" di viale Romagna, dove gli studenti stanno protestando in queste ultime ore.

La protesta del Politecnico si sposta allo studentato di viale Romagna

MILANO - Continua la protesta degli studenti delle tende del Politecnico e si sposta verso viale Romagna, alla "Casa dello Studente".

Nella mattinata di ieri, lunedì 12 giugno, gli studenti hanno occupato lo studentato al momento chiuso per lavori di ristrutturazione.

"Siamo alla residenza universitaria pubblica "Casa dello studente" vuota da un anno e i cui lavori di ristrutturazione non sono mai iniziati, per richiamare l'attenzione sull'importanza dell'edilizia pubblica. Un anno fa 336 ragazzi sono stati cacciati per la riqualificazione e privati del diritto ad avere un alloggio a prezzo agevolato per la mancanza di fondi necessari. Nella stessa situazione ci sono molte altre residenze universitarie pubbliche".

"servono risposte dalle istituzioni"

Dopo l'occupazione di "piazza leo" come la chiamano gli studenti, da parte di una ragazza, si sono susseguiti vari incontri con le istituzioni, ma non si è ancora arrivati a una risoluzione:

"le risposte del Comune nonostante la propaganda, non vanno nella direzione di risolvere il problema abitativo, che negli ultimi anni è diventato un'emergenza: l’assessore Maran sta portando avanti una proposta di modifica sul canone concordato mantenendo la riduzione dei prezzi di un 15% rispetto a quelli di mercato. Proposta che non rappresenta una soluzione significativa".

La protesta non si ferma

Gli studenti hanno intenzione di rimanere ad occupare lo studentato per qualche giorno. Sono una sessantina, ma se ne aggiungeranno degli altri. L'idea è nata in una delle loro assemblee che si tengono ogni sera alle 19. 

A riunirsi non sono più solo con quelli della Terna Sinistrorsa, l'associazione studentesca che ha appoggiato la protesta di Ilaria Lamera, ma raccolgono un po’ chiunque.

"Una bolla abnorme che si nutre delle necessità, se non della disperazione, di chi, sempre con più fatica, cerca di abitare in questa città. Per questo chiediamo lo stanziamento dei fondi da parte del governo per sbloccare i lavori in questa, come nelle altre, residenze universitarie ferme; un cambio di direzione nella progettualità sull'abitare, come recuperare gli alloggi sfitti per residenze studentesche e popolari; la limitazione dell'aumento incondizionato degli affitti".

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