Era tornata a vivere a Milano Maria Cristina Janssen, la psicologa trovata morta nel lago a Lecco
In rete aveva scritto di essere stata costretta a lasciare la Toscana
Era originaria di Milano e proprio a Milano era tornata ad abitare, dopo un lungo periodo trascorso in Toscana a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno. Maria Cristina Janssen, la psicologa trovata morta nel lago ieri, lunedì 6 febbraio 2023 a Lecco, nello specchio d'acqua a lato del camping di Rivabella, all'interno di una Fiat Panda Bianca.
Abitava a Milano la psicologa trovata morta nel lago a Lecco
Una morte la sua che, al momento resta avvolta nel mistero. Ma proprio il ritorno a Milano potrebbe essere un punto chiave in questa vicenda. In rete aveva la psicologa di 67 anni aveva scritto: "Maria Cristina Janssen, nata a Milano mi trasferisco a Campiglia Marittima nel 2006, che sono costretta lasciare a fine 2022".
I Carabinieri di Lecco, che stanno cercando di gettare una luce sul giallo della sua morte (il procuratore capo Ezio Domenico Basso ha confermato che al momento non viene scartata alcuna ipotesi), stanno cercando di capire in che condizioni fosse la donna che sembra si stesse separando.
Nessuno aveva segnalato alle forze dell'ordine il suo allontanamento da casa: non risultano infatti denunce di scomparsa. La donna era madre di due figli Giulia e Federico Lars, e negli ultimi anni aveva scoperto la passione per la scrittura e aveva pubblicato due libri di narrativa.
I ricordi
Una morte la sua, che ha lasciato sconvolte e attonite le tante persone con le quali, negli anni, aveva condiviso impegni professionali e civici. Toccante il ricordo della Rete solidale e antirazzista Piombino:
Buon viaggio Cristina.
La morte di Maria Cristina Janssen ci sgomenta profondamente.
E’ stata un’amica preziosa, una protagonista insostituibile nell’attività sociale e politica della Rete Solidale e antirazzista.
Intelligente, empatica, colta, capace di spendersi in prima persona nella solidarietà verso i migranti, le donne, gli ultimi.
Nell’accoglienza dei profughi afghani e ucraini ha coltivato rapporti umani che andavano oltre la gestione quotidiana delle attività, consapevole di avere di fronte persone con cui stringere rapporti di amicizia e scambio culturale alla pari.
Maria Cristina era anche una scrittrice appassionata sui temi del riscatto femminile
e della solidarietà di classe espressa dai movimenti operai nei momenti più difficili degli scioperi del secolo scorso, con l’accento sulle storie dei piccoli accolti, grazie ai “treni dei bambini” , in famiglie che li potessero sostentare durante le serrate degli stabilimenti e le lotte dei braccianti nelle campagne del sud.
Una persona piena di vita e di tante storie.. Ed è così che la vogliamo ricordare.