Milano a 30 chilometri all'ora, il sì del Consiglio comunale. Ma il Centrodestra vota contro
Due diverse "visioni" della city...
Il Consiglio comunale vuole una città più "lenta", a 30 chilometri all'ora. Un po' come accade in importanti centri urbani europei e a Bologna. Ma per il Centrodestra il provvedimento è da fermare. L'opposizione vuole un'inversione a "U", la maggioranza invece preme (con moderazione) il piede sull'acceleratore (si fa per dire).
Milano a 30 chilometri all'ora, il sì del Consiglio comunale
Chiamiamola con il termine più appropriato: rivoluzione. Sì, perché quello che è stato approvato in Consiglio comunale è un ordine del giorno "storico". Il tema? Ridurre il limite di velocità a 30 chilometri all'ora in ambito urbano, tenendo solo alcune arterie stradali ad alto scorrimento a 50 chilometri all'ora. Insomma, Milano vuole rallentare. Ma questa rivoluzione, come tutte d'altra parte, non incontra il favore unanime. Non tutta "la città", quindi è dello stesso avviso.
Milano "rallenta" ma accelera sullo scontro politico
Lo "scontro" si gioca a livello politico e vede dalle due parti della barricata i due grandi poli in campo: da un lato la maggioranza (che ha votato in modo compatto per la riduzione della velocità), e dall'altro parte il Centrodestra. Che si è opposto con decisa fermezza. Per motivi che ora andremo ad analizzare e che godono dell'appoggio di Aci. Insomma è una "partita" aperta, tutta da definire, ma una cosa è certa: il Consiglio comunale ha fatto la sua mossa e in un certo senso la "macchina" (lenta) si è messa in moto definendo una strategia che è già stata adottata, occorre dirlo, da altre città.
Il "modello Bologna" e i "fari" in Europa
In Italia, infatti, Bologna è l'apripista. In Europa i fari di questa "politica" slow sono centri come Parigi, Bruxelles, Bilbao ed Helsinki. Ma qui nel capoluogo meneghino sono ancora molti i punti da definire e il percorso per arrivare, come scritto nel documento approvato dal Consiglio comunale, a gennaio 2024, quindi in un anno, all'adozione del provvedimento, non è di certo privo di ostacoli.
Preoccupa l'eventuale aumento di traffico
C'è da definire una campagna di comunicazione capillare, serviranno nuovi autovelox da installare nei punti più sensibili della città, si dovrà agire sulle attuali "Zone 30" già esistenti, trasformandole in eventuali zone 20. Ma i detrattori del provvedimento sono pronti a dare battaglia. Usando come "armi" dialettiche temi e argomenti senza alcun dubbio pertinenti. Come le ricadute sul traffico e sull'inquinamento. Posizioni, queste, promosse dal Centrodestra in Consiglio, appoggiate anche dall'Aci.
La soddisfazione del Pd
"Oggi in consiglio comunale di Milano abbiamo approvato un importante Odg di cui sono firmatario perché Milano possa diventare a partire da gennaio 2024 una città a 30km orari (tenendo i 50km orari solo sulle direttive principali).
È un indirizzo politico che avrà bisogno di molto impegno per essere messo a terra dall'amministrazione - ha spiegato il Consigliere comunale Dem Valerio Pedroni - Ma significherà una città più adatta ai bambini, e in genere a biciclette e pedoni, una città in cui non si muore sulla strada (e non si consuma una strage settimanale inaccettabile).
Ma è la direzione che Milano ha iniziato a percorrere e che ora ha bisogno di scelte coraggiose per poter arrivare fino in fondo.
E con questo documento di indirizzo il consiglio comunale fa la sua parte, senza esitazioni".