E' polemica tra Sala e Sgarbi sull'allestimento della Pietà Rondanini e San Siro
Il primo cittadino: "Non mi faccio prendere in giro da continue esternazioni che non hanno fondamento".
E' polemica tra il primo cittadino di Milano in merito e il neo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, in merito alla questione dell'allestimento della Pietà Rondanini e San Siro.
"Farmi prendere in giro da continue esternazioni che non hanno fondamento assolutamente non mi va". Nei prossimi giorni - ha annunciato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala - vorrei fare una cosa formale. Cioè scrivere al presidente del Consiglio per capire con esattezza quali sono le deleghe del sottosegretario Sgarbi. E chiederò al premier una riposta in tempi brevi. Una volta dice che sposterà la Pietà, la seconda volta dice che metterà un vincolo. Può darsi che io non abbia studiato abbastanza ma i vincoli li mette la soprintendenza - ha aggiunto a margine del Comitato provinciale sull' ordine e la sicurezza pubblica -. Manderò questa lettera alla Meloni e la renderò pubblica così come la sua risposta. Questa è una città evoluta che non può stare alle dichiarazioni e ai protagonismi, le regole ci sono e vanno rispettate".
Questione stadio Meazza
Il sottosegretario, nello scontro politico, è tornato sulla questione dello stadio Meazza e tramite i microfoni dell'Ansa ha fatto sapere:
"Il Meazza non si tocca e non lo dice Sgarbi ma è la legge. San Siro è del '26, sarebbe come buttare giù l'Eur a Roma quindi è naturalmente vincolato perché il vincolo sarebbe automatico oltre i 70 anni, non si può buttare giù - ha aggiunto -. Se serve un vincolo lo metterò. Ma non occorre un vincolo per salvarlo se mai servirebbe una decisione del ministero per dire abbattetelo e non arriverà mai. Dal ministero non arriverà mai. Capisco Sala ma io metto la Pietà Rondanini e la sua collocazione come l'emblema di un errore che non si ripeterà. Nessuna soprintendenza dirà che si può buttare giù".
Per il vicepremier Matteo Salvini, che è ministro delle Infrastrutture: "Il Comune di Milano ha già fatto perdere troppo tempo a Milano, alle società e ai tifosi. Si scelga subito il nuovo San Siro, oppure si vada a Sesto!".
Il Consiglio comunale di Milano potrebbe arrivare a esprimersi sul progetto del nuovo stadio di Inter e Milan tra circa un anno, dopo che sarà concluso il dibattito pubblico il 18 novembre.
La risposta di Sala:
"In consiglio comunale andremo tra un annetto, adesso purtroppo questa storia dello stadio è talmente tribolata e il mio intendimento è fare un passo alla volta - ha spiegato - . Il prossimo passo è quello di ricevere il giorno 18 novembre il risultato del dibattito pubblico, dal dibattito pubblico noi dovremo formalmente rispondere o con l'accettazione delle osservazioni che sono state fatte oppure respingerle argomentando, dopodiché la giunta delibererà. A quel punto le squadre avranno il compito, da un lato di costruire il progetto esecutivo e dall'altro quello di spiegare meglio come San Siro verrebbe smantellato, a meno che troviamo altri interessi sulla strada. In un anno le opinioni cambiano".