Troppo caldo: il video del prete milanese in trasferta che celebra messa in mare (sul materassino)
La Curia però ha storto il naso...
La sabbia, il caldo rovente, i costumi, gli occhialini per immergersi in mare, la crema solare e un materassino come altare, un prete immerso fino alla vita in acqua, il rito eucaristico a mollo. Una messa senza alcun dubbio innovativa (per la Curia locale anche troppo...) quella celebrata in spiaggia da Don Mattia Bernasconi davanti al suo gruppo di ragazzi della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano.
Troppo caldo: il video del prete milanese in trasferta che celebra messa in mare (sul materassino)
Una messa un po' improvvisata, sotto il sole di Alfieri, di un paese in provincia di Crotone, celebrata usando un materassino come altare, un altare sul pelo dell'acqua. I fedeli, i "suoi" ragazzi, di fronte a lui, seduti in mare in costume da bagno. Il gruppo di giovani milanesi con il loro parroco Don Mattia Bernasconi si trovano in Calabria da circa una settimana per un'esperienza in un campo di volontariato con Libera, nella cooperativa Terre Joniche - Libera Terra.
Come in tutto il resto d'Italia questi giorni sono stati caratterizzati da un caldo straordinario. E allora il don ha deciso di cercare una zona d'ombra per celebrare la messa. Però in spiaggia non ha trovato nemmeno mezzo angolino senza sole. E allora ha pensato di celebrare il rito nelle acque del Mar Ionio. L'idea è piaciuta molto ai giovani e si sono subito messi all'opera per gonfiare il materassino. Quel materassino "sacro" che per l'occasione è diventato un galleggiante altare, omaggio di una famiglia che si trovava in spiaggia di fianco al gruppo di ragazzi. Alla fine, però, la messa è stata apprezzata anche da tanti altri presenti.
Ma la decisione di Don Mattia, che lo ricordiamo, è anche vicario della pastorale per i giovani della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano, non ha fatto fare i salti di gioia alla Curia di Crotone, che ha colto l'occasione per ricordare come il rito eucaristico possieda un linguaggio particolare, e quanto sia importante "mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura delle celebrazioni liturgiche".