SOS Afghanistan | Appuntamento in Rocca Brivio per un aperitivo solidale il 20 maggio
Si tratta di un piccolo evento per un momento di solidarietà concreta.
Le amiche e gli amici di SOS Afghanistan ci chiedono di aiutarli a non dimenticare Ahmad, Leila, Enaiat, Basrigul e Hamida; cinque meravigliosi bambini afgani che, loro malgrado, sono diventati protagonisti di una vicenda che ha dell'incredibile.
Il progetto cancellato
Le loro vite si sono intrecciate con quelle dell'associazione quando sono venuti in Italia per qualche mese e hanno frequentato la scuola con gli altri bambini. Erano gli studenti più meritevoli e il viaggio faceva parte di un progetto più ampio che li avrebbe visti, negli anni, laurearsi e lavorare per costruire il loro Paese, indipendente e libero. Ad agosto questo progetto è stato cancellato, come le loro vite. Le ragazze sono chiuse in casa e i ragazzi sono in fuga per sfuggire alle vendette/esecuzioni dei talebani.
L'impegno
Le loro storie sono diventate le nostre storie e da mesi c’è un nutrito gruppo di persone che si sta impegnando per trovare strade, sostenerli nelle rivendicazioni dei loro diritti e creare opportunità per farli uscire dal Paese. "Abbiamo mosso mari e monti – spiega Simona Elmo - per riportarli a casa da noi. Ma non riusciamo a farci ascoltare. Abbiamo coinvolto la Farnesina, il Ministero degli Affari Esteri, il Terzo Settore. Abbiamo chiesto aiuto ai sindaci. La guerra in Ucraina è stato il colpo finale: un’emergenza ancora peggiore, che ha convogliato su di sé l’attenzione e le energie di tutti. Ma noi non possiamo e non vogliamo dimenticarci dei nostri bambini. E li vogliamo qui. Tutti. Nessuno escluso. Per questo abbiamo organizzato un piccolo evento di raccolta fondi: il primo passo di un cammino che li riporterà tutti qui.
La solidarietà
Venerdi 20 ci troviamo tutti a Rocca Brivio per un momento di solidarietà concreta. Per parlare, valutare soluzioni, individuare percorsi e supporti che ci consentano di sbloccare una situazione che è diventata insostenibile; per raccogliere fondi, la cifra corretta per sostenere questa attività. In questi mesi abbiamo capito che se c’è una possibilità per aiutarli è quella di farlo insieme. Ognuno con il proprio contributo, piccolo o grande, economico o organizzativo. Ognuno mette in campo le proprie abilità per farli uscire dal pericolo e aiutarli nei loro progetti di futuro.
L'appello
Siamo famiglie normali – conclude Simona Elmo –. Fino adesso abbiamo sostenuto noi tutte le spese anche legali. Ognuno di noi ha mobilitato amici e parenti. Ma i tempi si allungano e le spese aumentano: abbiamo urgente bisogno del supporto economico e fattivo di istituzioni e di cittadini.