Pedofilia online, un rischio sempre più concreto per i più piccoli: in Lombardia 350 indagati in un anno
Nel 2021 sono stati 56 i bambini lombardi di età inferiore ai 13 anni implicati in casi di pedopornografia e adescamento.
Soprattutto dopo la pandemia il rischio di pedopornografia e pedofilia online è cresciuto a dismisura: in Lombardia nel 2021 sono stati 56 i bambini di età inferiore ai 13 anni implicati in casi di pedopornografia e adescamento.
La piaga della pedofilia oggi
"La pedofilia è una minaccia costante all'integrità di bambini e ragazzi che oggi travalica il mondo reale e si diffonde anche online. Nella Giornata Nazionale per la lotta alla pedofilia la Polizia Postale e delle Comunicazioni ribadisce il suo impegno, sia repressivo che in ottica preventiva, nella tutela delle vittime di un crimine così aberrante e vergognoso"
Questo quanto affermato dal Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Tiziana Liguori.
"L'iper-esposizione al mondo della rete imposto dall'emergenza pandemica negli ultimi due anni ha accelerato i processi di avvicinamento dei bambini ad Internet, ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e social network ed ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mettendo però in luce, altrettanto velocemente, il suo lato oscuro" prosegue la Dirigente.
La pedofilia come rischio concreto per i più piccoli
Si riconferma infatti un trend preoccupante per cui la pedofilia diventa un pericolo concreto anche per i bambini più piccoli: il coinvolgimento, nell'anno 2021, di 56 bambini di età inferiore ai 13 anni in casi di pedopornografia e adescamento dimostra come social network, videogiochi e messaggistica possano costituire una grande opportunità di crescita ma anche un pericolo a cui prestare la massima attenzione. Il fatto che nel primo trimestre del 2022 siano già stati trattati 16 casi analoghi dimostra che il trend è in evidente ascesa.
I numeri lombardi
Chi, in modo criminale, sfrutta la rete per nascondersi e nutrire le proprie fantasie deviate sa bene quanto sia stretto il rapporto tra le piccole vittime e i device tecnologici. Tra il 1 gennaio 2021 e il 31 marzo di quest'anno, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lombardia si è occupato di 480 casi nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti malintenzionati, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, come le darknet, di confessioni di fatti di abuso.
350 indagati in poco più di un anno (solo in Lombardia)
A riprova dell'aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, basti pensare che nello stesso periodo (1/1/2021 - 31/3/2022) sono stati 350 i soggetti indagati per reati di pedopornografia e adescamento sul territorio lombardo, di cui 42 tratti in arresto o perché colti nella flagranza del reato di detenzione di ingenti quantità di materiale pedopornografico, o perché raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere.
"E' triste constatare - prosegue la Dirigente, testimoniando un trend - come, nell'ultimo anno, in diverse occasioni l'analisi delle immagini pedopornografiche e le attività investigative, svolte in coordinamento con il Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online, abbiano consentito di identificare giovanissime vittime di abusi sessuali compiuti, filmati e diffusi in rete da soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare o, comunque, da persone di fiducia. Si tratta di un dato che ci stimola nel proseguire nel nostro quotidiano impegno investigativo ma che certifica, allo stesso tempo, il concreto pericolo costituito da quei soggetti che usano la rete per scopi di adescamento e pedopornografia. La complessità di questa minaccia impone continui sforzi di adeguamento e una sinergia costante, sia con i collaterali organismi esteri di polizia, sia con il mondo dell'associazionismo attivo per la tutela dei minori, in un'ottica di sistema in cui la prevenzione integri l'opera repressiva che con grande assiduità e impegno gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni portano avanti ogni giorno".