la cronaca

Il corteo del 25 aprile a Milano, tra tensioni, contestazioni ma tanta voglia di festeggiare la libertà

Alcune tensioni al corteo del 25 aprile, mentre si percorreva corso Venezia. All'altezza di via Senato è scattata la protesta di un gruppo di manifestanti contro Draghi e il PD.

Il corteo del 25 aprile a Milano, tra tensioni, contestazioni ma tanta voglia di festeggiare la libertà
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Il corteo del 25 aprile a Milano, tra tensioni, contestazioni ma tanta voglia di festeggiare la libertà. (foto Mianews)

Il corteo del 25 aprile a Milano

MILANO - Non sono bastate le parole del sindaco Beppe Sala e del presidente di Anpi durante le celebrazioni della mattinata per la Festa della Liberazione. Il corteo è partito alle 14,30 e non sono mancati momenti di tensione.

Ma la voglia di festeggiare la libertà è di certo la protagonista del corteo, come sottolinea il segretario della CISL Maurizio Landini: “Qui c’e’ un sacco di gente per festeggiare la libertà e la democrazia, questo e’ il messaggio da mandare, e siamo qui per esprimere solidarieta’ alla popolazione ucraina. La prossima settimana incontreremo unitariamente il sindacato ucraino, in questo momento è importante fare le cose ed essere coerenti con l’obiettivo di fermare questa guerra”.

La contestazione di alcuni militanti dei Carc (Foto Mianews)

La cronaca dal corteo

È partito da corso Venezia il tradizionale corteo del 25 Aprile che si concluderà in piazza Duomo con gli interventi delle istituzioni. La manifestazione ha preso il via attorno alle 14.30, ma i manifestanti già da diverse ore si sono disposti con striscioni e cartelli.

Bandiere della Nato, degli Usa, ma anche dell'Ucraina e di Taiwan: coì si sono presentati alcuni manifestanti che stanno sfilando con la Brigata ebraica al corteo del 25 aprile da corso Venezia.

25 APRILE, BRIGATA EBRAICA IN CORTEO: ANCHE BANDIERE NATO E USA (FOTO 4)
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I manifestanti con la Brigata ebraica al corteo del 25 aprile (Foto Mianews)

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I manifestanti con la Brigata ebraica al corteo del 25 aprile (Foto Mianews)

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I manifestanti con la Brigata ebraica al corteo del 25 aprile (Foto Mianews)

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Lo striscione della Brigata ebraica al corteo del 25 aprile (Foto Mianews)

La contestazione a Enrico Letta

"Letta servo della Nato, Draghi servi della Nato" e, ancora, "Fuori il PD dal 25 aprile" : sono alcuni degli slogan scanditi da un gruppo di contestatori appartenenti ai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo) e indirizzati al segretario del Pd Enrico Letta, arrivato in corso Venezia per partecipare al corteo del 25 aprile. I contestatori si sono posizionati a lato della strada, con le bandiere dei Carc e un grande striscione contro il premier, poco distante dalla delegazione del Pd dove è arrivato Letta.

Il commento del segretario del PD

"Sono nella logica delle cose, non ho nessuna preoccupazione né stupore, fa parte della democrazia. Questo è un momento in cui il Paese è attraversato da dibattiti, criticità e divisioni, quindi è giusto che ci sia dibattito e vivacità rispetto al momento che stiamo vivendo". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta commentando le contestazioni in merito alla Nato rivolte al Pd e al premier Mario Draghi, al corteo del 25 Aprile.

"Quando uno fa politica e si prende le responsabilità deve essere pronto a discutere e ad essere contestato. Questa è la politica", ha aggiunto Letta. Avrebbe evitato le bandiere della Nato in piazza? "Mi sembra una polemica costruita sul niente quella sulle bandiere della Nato. Io non avevo mai visto una bandiera della Nato a un corteo prima di oggi", ha detto Letta. In ogni caso, ha concluso il segretario Dem, le polemiche dei giorni scorsi sono "alle spalle".

Il sindaco Sala: "E' il giorno più importante per Milano"

“E’ un piacere essere qui, non bisogna esserci solo per dovere, ma bisogna avere il piacere di stare in piazza tra le persone. La storia di Milano non si puo’ cancellare e quello che oggi vale Milano lo deve a quello che e’ successo nel 1945 e negli anni prima. Oggi è la giornata più importante per Milano, poi c'e' anche Sant'Ambrogio. Noi dobbiamo intendere la Liberazione in senso ampio, che l’Europa sia libera anche da rigurgigti antifascisti”. Così il sindaco Giuseppe Sala al corteo del 25 aprile commentando il ritorno in piazza delle celebrazioni dopo i due anni di stop per la pandemia. Sulle bandiere e gli slogan, spesso in contrasto, tra i manifestanti, secondo Sala, potrebbe “essere la mia fascia a rappresentare tutti e tutte le bandiere. Mi piace pensare che sia la manifestazione di ognuno di noi” e quindi non sono “ne’ con le bandiere ne’ senza le bandiere”.

25 APRILE, CORTEO PER FESTA LIBERAZIONE (FOTO 2)
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Il corteo per il 25 aprile a Milano (Foto Mianews)

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Il corteo per il 25 aprile a Milano (Foto Mianews)

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Il corteo per il 25 aprile a Milano (Foto Mianews)

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Il corteo per il 25 aprile a Milano (Foto Mianews)

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Il corteo per il 25 aprile a Milano (Foto Mianews)

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Enrico Letta al corteo per il 25 aprile a Milano (Foto Mianews)

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Il corteo per il 25 aprile a Milano (Foto Mianews)

Gli Antagonisti: "PD guerrafondaio"

Alcune tensioni al corteo del 25 aprile, mentre si percorreva corso Venezia. All'altezza di via Senato è scattata la protesta di un gruppo di manifestanti pro Palestina che si e' inserito nel corteo con slogan e striscioni contro le spese militari e il "Pd guerrafondaio" e "l'imperialismo", ma anche con scritto "no Putin". La protesta degli antagonisti ha bloccato per qualche momento il corteo che e' poi ripartito.

Una delle contestazioni durante il corteo (Foto Mianews)

La comunità ucraina in corteo

Una numerosa rappresentanza della comunità ucraina sta sfilando per le vie del centro, al corteo del 25 aprile. La comunità ucraina scandisce slogan nella propria lingua e ha srotolato un enorme drappo che copre la strada con i colori giallo e blu della bandiera ucraina. Numerosi cartelli contro Putin e il genocidio del popolo ucraino.

Con la comunità ucraina anche bandiere dell'associazione Radicali Enzo Tortora e manifestanti con bandiere degli Stati Uniti e della Nato, insieme alla Brigata ebraica che sfila poco davanti alla comunità ucraina. La presenza di bandiere Nato e Usa è stata presa di mira da un gruppo di antagonisti che ha scandito gli slogan 'fuori la Nato dal corteo'.

25 APRILE, COMUNITÀ UCRAINA IN CORTEO (FOTO 3)
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La comunità ucraina al corteo del 25 aprile (Foto Mianews)

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La comunità ucraina al corteo del 25 aprile (Foto Mianews)

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La comunità ucraina al corteo del 25 aprile (Foto Mianews)

Le parole di rappacificazione in mattinata del sindaco Sala

"Sono felice che Pagliarulo nei giorni scorsi abbia chiarito le sue posizioni sulla guerra in Ucraina e le responsabilità russe". Così il sindaco Giuseppe Sala, a margine della cerimonia a Palazzo Marino di deposizione della corona commemorativa alla lapide di Milano Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza, commentando le parole del presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo che ha definito legittima la resistenza armata ucraina e da condannare l'attacco della Russia. "Per tutto quello che ha dato al nostro Paese, Anpi non è un'istituzione che si può discutere. - ha proseguito Sala - Questi chiarimenti erano necessari ed è un bene che Pagliarulo sia con noi oggi sul palco in piazza Duomo allestito per il 25 Aprile".

Il sindaco sulla contestazione alla Nato

“Per me la contestazione alla Nato è assolutamente folle. Non capisco tutti quelli che cercano un distinguo come se i 70 anni di storia del nostro Paese non dimostrassero che ci riconosciamo nei valori dell’Occidente dell’Alleanza Atlantica e che gli apparteniamo. Al di là dello sfilare o meno con le bandiere Nato – ha proseguito Sala - il 25 aprile è la sfilata del popolo e della gente. Le bandiere vengono dopo, poi ognuno faccia un po’ quel che vuole. Credo che ognuno di noi debba portare se stesso più che la bandiera in piazza. È il momento in cui ognuno porta il suo cuore e la sua mentalità".

In merito allo striscione apparso questa mattina in corso Venezia, da dove è partita la manifestazione celebrativa del 25 Aprile, con le scritte 'No Nato, No Draghi, No Pd, Guerra agli oppressori', Sala ha spiegato: "Se guardiamo a tutte queste celebrazioni, da Piazza Fontana al 25 Aprile, è sempre stato così. Bisogna anche accettare che non tutti la vedano in questo modo e che ci sia dissenso, purché sia limitato. Poi ognuno va avanti con la sua coscienza. Non bisogna neanche strumentalizzare determinate posizioni perché ci sono sempre state, anche se è spiacevole che sia così”.

La deposizione delle corone in Piazza Scala sulla lapide commemorativa di Milano Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, del sottosegretario della Regione Alan Rizzi, del prefetto Renato Saccone e del presidente di Anpi Milano Roberto Cenati (foto Mianews)

Il presidente di Anpi Milano

“Senza l’invio di armi non ci potrebbe essere una resistenza armata da parte di un intero popolo. Lo testimonia anche la Resistenza italiana”. Così oggi il presidente dell’Anpi di Milano, Roberto Cenati, a margine delle celebrazioni del 25 Aprile a Palazzo Marino e alla Loggia dei Mercanti, commentando la consegna di armi all’Ucraina, tematica che ha creato divisioni all’interno dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. “Lo ha detto anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la Resistenza ha restituito la pace ma pace non vuol dire non reagire di fronte all’invasione e alla prepotenza di uno Stato che vuole ledere la sovranità di un altro Stato. Questo è un insegnamento che viene da lontano. - ha proseguito Cenati - Oggi abbiamo voluto dedicare una particolare attenzione alla tragedia che sta avvenendo in Ucraina, dopo la sanguinosa aggressione della Federazione Russa di Putin contro uno stato autonomo. Un’aggressione che ha leso la sovranità dell’Ucraina e il diritto internazionale. Siamo a fianco della resistenza di tutto un popolo che da oltre due mesi combatte per la propria libertà, indipendenza e sovranità”.

A proposito del chiarimento di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi nazionale, sulle sue posizioni in merito alla resistenza armata ucraina, Cenati ha sottolineato: “Ha rivisto la sua posizione dicendo che anche lui è a fianco della resistenza armata del popolo ucraino contro la Russia di Putin, che vuole stravolgere la sicurezza europea e cambiare completamente l’assetto geopolitico del nostro continente. E non solo: è una minaccia alla sicurezza dell’intero pianeta con la paventata minaccia al ricorso delle armi nucleari”.

 

 

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