Fermata la banda che rubava le batterie degli scooter elettrici per rivenderle
I furti si sono verificati soprattutto nelle zone di Greco-Turro e nel quartiere di Baggio tra il 2020 e il 2021.
Dodici sono arresti nell'operazione di Polizia che ha sgominato la banda che rubava le batterie degli scooter elettrici per rivenderle. Operazione in collaborazione con le Squadre Mobili di Benevento, Foggia, Livorno, Rovigo e del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia.
Rubavano batterie agli scooter elettrici di un servizio di sharing
MILANO - La Polizia di Stato di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha arrestato oggi, giovedì 31 marzo 2022, 12 persone. Si tratta di italiani pregiudicati, appartenenti a una associazione per delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione e al riciclaggio di pacchi batterie che alimentano i ciclomotori elettrici gestiti da una società di scooter sharing.
Operazione che ha coinvolto diverse Regioni italiane: 700 le batterie rubate
Gli agenti della Squadra Mobile milanese, con l'ausilio dei Commissariati Greco Turro e Sempione, delle Squadre Mobili di Benevento, Foggia, Livorno, Rovigo e del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, hanno anche eseguito perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli indagati e di altri soggetti a vario titolo coinvolti nei circa 700 furti delle batterie elettriche consumati tra il 2020 e il 2021.
I particolari dell'indagine
I furti si sono verificati soprattutto nelle zone di Greco-Turro e nel quartiere di Baggio. Le batterie venivano rubate dagli scooter parcheggiati per la presenza al loro interno di ioni al litio che sul mercato possono valere fino a mille euro l'una. Nonostante alcuni rallentamenti a causa di arresti in flagranza, l’attività dell’organizzazione è stata costante registrando l’intensità maggiore durante il periodo del lockdown.
Solo nel biennio 2020-2021 la società di scooter sharing presa di mira, la Cityscoot, ha subito perdite per almeno 600mila euro, oltre al danno di immagine e alla riduzione dell’offerta. I 12 arrestati, tutti italiani, agivano come una organizzazione dove ogni membro aveva un ruolo preciso, dal furto fino alla ricettazione.
Al vertice dell’attività vi erano due uomini di 32 e 34 anni residenti a Milano e con precedenti per reati contro il patrimonio e detenzione di sostanze stupefacenti. Ad ogni furto i ladri ricevevano circa 20 euro, mentre le batterie venivano spedite per corriere ai ricettatori che le compravano a 100 euro. Le perquisizioni effettuate presso alcuni negozi a Benevento, Cerignola e Rovigo hanno dimostrato che le batterie venivano rigenerate e poi usate per interventi di manutenzione su veicoli elettrici a prezzi competitivi.