Pronto l'invio di farmaci e dispositivi sanitari dalla Lombardia verso l'Ucraina.
Quanto raccolto verrà caricato sugli autotreni della colonna mobile regionale della Protezione civile che partiranno domani mattina alle 8 da Milano
Pronto l'invio di farmaci e dispositivi sanitari dalla Lombardia verso l'Ucraina. Quanto raccolto verrà caricato sugli autotreni della colonna mobile regionale della Protezione civile che partiranno domani mattina alle 8 da Milano.
Pronto l'invio di farmaci e dispositivi sanitari dalla Lombardia verso l 'Ucraina.
MILANO - Su richiesta della Protezione civile nazionale la Direzione Generale Welfare della Regione ha attivato la ricognizione di medicinali e dispositivi con gli enti sanitari pubblici e privati da donare ai profughi ucraini.
Illustrato il piano dall'assessore Moratti
Lo riferisce l'assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. Si tratta di farmaci, antibiotici, antidolorifici, anestetici, insulina, adrenalina, dispositivi sanitari, materiale di consumo, guanti, bende, garze, gel igienizzante mani. I medicinali e dispositivi messi a disposizione dalle Asst, da ospedali pubblici e strutture private sono stati consegnati, attraverso Areu, al Magazzino regionale di Caleppio di Settala nella città metropolitana di Milano.
Inviati tramite la Protezione Civile
Quanto raccolto verrà caricato sugli autotreni della colonna mobile regionale della Protezione civile che partiranno domani mattina alle 8 da Milano in direzione di Palmanova del Friuli, in Friuli Venezia Giulia. "La risposta di tutte le nostre Asst, delle strutture pubbliche e private è stata eccezionale - commenta l'assessore -. L’efficienza e l’eccellenza della nostra Sanità e di chi vi opera e lavora è testimoniata anche dalla grande attenzione davanti a tragici fatti che non stanno interessando direttamente il nostro territorio, ma di cui tutti ci sentiamo emotivamente coinvolti e per questo pronti a dare subito una mano e renderci utili".
Inoltre, prosegue ancora Moratti "Un’attenzione e una sensibilità che in questi giorni si sta concretizzando nell’accoglienza, nelle prime cure, nell’assistenza e anche nel lieto evento di due bambine figlie di profughe ucraine nate nel giro di poche ore a Rho e Como. Grazie davvero a tutti. Professionalità, preparazione e umanità stanno facendo ancora una volta la differenza di fronte a una folle guerra che speriamo si concluda al più presto".