Il vandalo della Scala dei turchi aveva già fatto un attentato in metro a Milano vent'anni fa
Nel 2002, l'imbianchino agrigentino convertito all'Islam era entrato in azione sull'onda degli attentati alle Torri Gemelle.
L'oltraggio alla Scala dei Turchi, la parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, in provincia di Agrigento. Sono stati già identificati i vandali che avevano imbrattato la scogliera con polvere Rossa pochi giorni fa: uno dei due era già stato condannato per un attentato alla metropolitana di Milano.
Il vandalo della Scala dei turchi identificato
Hanno agito di notte fra venerdì e sabato. Sono stati anche immortalati dalla videosorveglianza: in un video si vedono il furgoncino fermo e uno di loro che si incammina verso l'obiettivo da deturpare, la Scala dei Turchi, deturpata con polvere di ossido di ferro.
Anche grazie a questo video i carabinieri di Agrigento sono riusciti a individuare i responsabili dell'atto vandalico in nemmeno 48 ore: sono due cittadini di Favara, uno dei due è Domenico Quaranta, imbianchino di 49 anni, pluripregiudicato e convertito all’Islam.
Nel novembre 2020, aveva attaccato anche un'altra scogliera, quella di Punta Bianca, sempre ad Agrigento.
Aveva già fatto un attentato in metro a Milano vent'anni fa
Quaranta era stato l’autore dell'attentato alla metro di Milano la sera del 11 maggio del 2002: una bombola del gas che esplode alla stazione Duomo.
Sull'onda degli attentati alle Torri Gemelle, un attentato di matrice islamica:
"Combattiamo per la causa di Allah e non ci fermeremo finché non vi sarete sottomessi ad adorare un solo Dio. Dio è grande", c’era scritto in un messaggio lasciato accanto alla bombola esplosa, che aveva lasciato due poliziotti intossicati.
Condannato a 16 anni e da poco tornato in libertà, a febbraio era stata chiesta per lui la sorveglianza speciale, purtroppo respinta dai giudici di Palermo.
Sui social continua a postare video di offese alle Forze dell'ordine.
Ciò che è stato fatto alla marna bianca della scogliera fortunatamente non ha lasciato segni permanenti: la Scala dei Turchi è tornata subito alla sua bellezza originaria grazie all’impegno di alcuni volontari.