La prima donna ad avere una statua nella grande Milano è Cristina Trivulzio di Belgiojoso
Proprio nel 2021 cadono i 150 anni dalla morte della patriota milanese che si prodigò per l'unità d'Italia.
La prima donna a cui è stata dedicata una statua nella grande città meneghina è Cristina Trivulzio di Belgiojoso: ieri il sindaco Sala ha inaugurato in piazza Belgioioso (zona piazza Meda) il monumento, per la prima volta esclusivamente al femminile. Proprio nel 2021 cadono i 150 anni dalla morte dell'eroina milanese.
(In copertina immagine pubblicata sui social dal Sindaco Sala)
Chi era Cristina Trivulzio di Belgiojoso
Cristina Trivulzio di Belgiojoso ha avuto un ruolo importante, seppur spesso sottovalutato, durante il Risorgimento Italiano, nell'ostinata intenzione di ottenere un'Italia unita: nata a Milano il 28 giugno 1808 è stata una nobildonna che, grazie al suo impiego come giornalista e scrittrice, ha lasciato il segno nella storia. Gli anni di lotta per ottenere l'unità d'Italia la costrinsero a fuggire in Francia dove, proprio a Parigi, iniziò a scrivere e a partecipare ai salotti culturali e politici del tempo.
Fino al giorno della sua morte, avvenuta il 5 luglio 1871, e dopo aver partecipato attivamente ai moti milanesi del 1848, la patriota milanese si adoperò nella scrittura per giornali rivoluzionari e opere letterali incentrati sul racconto degli anni della prima guerra di indipendenza.
Le parole di Sala
Che in tutta Milano ancora oggi, nel 2021, non vi fosse neppure una statua dedicata ad una donna lascia davvero sgomenti: una vergognosa lacuna che è stata finalmente colmata. Ecco le parole del sindaco uscente, che ha già in programma di erigere una statua dedicata a Margherita Hack e che ha intenzione di candidare il riconoscimento del Premio Nobel per la Pace alle donne dell'Afghanistan.
Milano ha fatto un piccolo passo, simbolico, ma pieno di significato dedicando una statua a Cristina Trivulzio di Belgiojoso, una donna che ha dato tanto alla nostra città.
L'assenza di monumenti dedicati alle tante donne protagoniste della nostra storia era una vergogna che andava sanata, soprattutto in una città come Milano, che ha fatto dell’uguaglianza tra i generi un suo impegno distintivo.
Ringrazio di cuore la Fondazione Brivio Sforza che ha realizzato questo progetto in collaborazione con l’Impresa culturale creativa Le Dimore del Quartetto e con il patrocinio del Comune.
La posa di questo monumento è un primo passo che sarà seguito, nei mesi e negli anni a venire, da tante iniziative destinate a restituire alle donne il giusto riconoscimento per il contributo essenziale allo sviluppo economico, politico, sociale, scientifico e artistico del Paese.
Pochi giorni fa abbiamo annunciato che erigeremo una statua a Margherita Hack. La statua sarà inaugurata nella primavera del 2022 e sarà la seconda statua dedicata a una figura femminile a Milano, la prima sul suolo pubblico.
Questa Amministrazione ha deciso di dedicare un’attenzione particolare anche alla toponomastica intitolando alle donne vie e piazze della città. Lo scorso maggio, ad esempio, abbiamo dedicato a Rita Levi-Montalcini il Decumano nell’ex Area Expo. Lo stesso principio vale per l’attribuzione delle onorificenze cittadine e delle iscrizioni al Famedio.
L’attenzione a questi aspetti che possono sembrare formali – ma non lo sono – non toglie nulla all’impegno quotidiano del Comune a favore del mondo femminile. Penso alla promozione della parità di genere nei ruoli apicali amministrativi e politici o alla creazione di strutture come le Case delle Donne in ogni quartiere.
L’affermazione dei diritti della donna purtroppo non è un processo scontato e il lavoro da fare è ancora tanto, in Italia e nel Mondo. Noi, da Milano, stiamo provando a fare la nostra parte.
A questo proposito, la nostra città chiederà ufficialmente il riconoscimento del Premio Nobel per la Pace alle donne dell'Afghanistan, per la loro battaglia per la democrazia in uno dei momenti più bui del loro Paese.